(ASI) "Oggi interrogatorio in Questura per Giuseppe Meloni, Alessio Mastrangelo e Marco Medici che rischiano una condanna fino a tre anni di carcere per apologia nell’ambito dell’inchiesta per il “presente” ad Alessia Augello nel giorno del suo funerale il 10 gennaio 2022. Per scelta politica Meloni e Mastrangelo si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.                                                         

Atto di militanza il silenzio dei due forzanovisti.  Recensione drastica 'muta' delle iperboli accusatorie della Procura romana che confonde luoghi, tempi e vede anche quello che non c’è, violando, peraltro, la sacralità di un atto di cordoglio.

Ma vi è di più nell’odierna giornata. Marco Medici estraneo a qualsivoglia movimento politico ricostruisce una storia - nel suo interrogatorio - nel quale la famigerata bandiera con la svastica non c’è almeno in relazione al 'presente'.

Sorge spontaneo, dunque, un interrogativo: da dove è spuntata la bandiera con la svastica?

Delle due l’una, o trattasi di una bandiera magica o è opera del genio della lampada la trasformazione di una celtica in una svastica?

Se come ritiene la difesa dei tre indagati il 'presente' alla povera Alessia non costituisce affatto reato,  anche per le modalità ed il luogo ove è avvenuto; di fronte a prove che dovranno passare un più attento vaglio procuratorio, bene farebbe la Procura romana a procedere all’archiviazione di questo procedimento, senza che nemmeno questa difesa investa il proprio tempo a dimostrare l’insussistenza dell’elemento psicologico del reato di apologia e la effimera costruzione del reato su fatti e circostanze assolutamente non reali… il primo anzitutto, cosa hanno a che fare gli indagati con la bandiera magica?" Così in una nota l’Avv. Nicola Trisciuoglio, difensore degli indagati.