Continua la polemica sul Reddito di Cittadinanza. A Napoli e provincia una spesa pari all’intero nord Italia

rrdcna(ASI) Continua senza sosta la polemica sul Reddito di Cittadinanza, una misura nata con le migliori intenzioni, ma poi finita con la solita ‘frittata all’italiana’. Analisti ed esperti sono oramai più che convinti che questa misura va rivista  e modificata profondamente, vista anche la troppo cronaca giudiziaria legata ai cosiddetti furbetti del Reddito e a tutti quelli che lo percepiscono indebitamente.

Vista la geolocalizzazione dell’indagine dell’Osservatorio dell’Inps siamo tornati a chiedere lumi all’economista Gianni Lepre, napoletano doc e volto noto del Tg2 Italia. “Eh si, i numeri non lasciano scampo - ha esordito Lepre - e sono abbastanza impietosi rispetto a quello che poteva essere una misura importantissima come il Reddito di Cittadinanza”. Lepre, che tra le altre cose è notista di Italpress e Agenzia Stampa Italia, ha poi continuato: “Si tratta, come già più volte detto, di una misura di dignità e di aiuto concreto, ma così come è oggi la dignità la toglie al lavoro nella sua concezione classica, annichilendo il mercato del lavoro e distogliendo i giovani dall’individuare una strada lavorativa”.

“Se questo discorso poi lo inseriamo nel contesto di Napoli e del suo hinterland, allora poi la situazione si complica. Da noi l’arte di arrangiarsi è per così dire scolpita nel codice genetico, ed la misura del Reddito di Cittadinanza non è certo immune da questo. Non è un mistero che in tanti percettori di reddito non solo non hanno bisogno della misura statale per sopravvivere, ma nemmeno di un posto di lavoro, eppure la percepiscono a discapito di tanti che effettivamente avrebbero bisogno ma non la percepiscono magari per cavilli burocratici. Quelli non mancano mai”.

Il prof. Lepre ha poi puntualizzato: “ I dati ci dicono cose incredibili, solo nel mese di Marzo a Napoli e provincia lo Stato ha speso quasi 106 mln di euro per garantire gli assegni a 446mila percettori inseriti in 166mila nuclei familiari, con un assegno medio di 632 euro. Se pensiamo che al Nord sono 432mila i percettori con un assegno medio di 486 euro, allora è semplice capire la sproporzione. In pratica, l’importo erogato nel capoluogo partenopeo è pari a quello garantito all’intero nord Italia. Che dire, i numeri parlano da soli”.  Lepre ha poi concluso: “La soluzione a questo imbarazzante impasse   è sempre la stessa, fare in modo da garantire il Reddito di Cittadinanza  a chi è fuori dal mondo del lavoro per età o per invalidità. Il resto dei fondi a disposizione bisogna categoricamente darli alle imprese che assumono in soprannumero rispetto alla loro forza lavoro. Tutto il resto è è chiacchiericcio senza senso, ma soprattutto senza una reale volontà di tornare a dare dignità e prospettive ai giovani”.

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