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Risorgimento e sovranità nazionale dall'apoteosi di una nazione ai campi di prigionia angloamericani. Il caso di Collescipoli

(ASI) Centocinquant'anni di Unità italiana celebrati in un convegno promosso dall'Accademia Delia e curato da Centro Studi Nadir e dalla Fondazione RSI - Istituto storico di Terranuova Bracciolini. Un viaggio nell'identità nazionale, con l'accento posto sulla sovranità, una sovranità minata oggi dalla speculazione finanziaria internazionale e dalle ingerenze di UE e USA.

Ingerenze che iniziano a palesarsi nemmeno cento anni dopo l'Unità italiana. Prima dell'UE e della NATO, nei campi di prigionia alleati in Italia e all'estero si lavora per dividere un popolo, porre i suoi figli gli uni contro gli altri, nella logica del divide et impera. Tanti gli italiani che, da Hereford a Collescipoli, da Zonderwater e Hoau a Pistoia, si opposero a quel gioco perverso. Un rifiuto non pregno di retorica ideologica ma di orgoglio nazionale ( esempio eclatante Giovanni dello Jacovo, futuro dirigente del PCI) per non ridursi ad essere servi di una strategia che, nell'immediato futuro, avrebbe messo più volte a repentaglio la sovranità della 'giovane' patria. Cento anni di storia snocciolati da Pietro Cappellari (ricercatore dell'Istituto storico Fondazione RSI) e da Marco Petrelli del Centro Studi Nadir. L'appuntamento è previsto per sabato 17 dicembre 2011, ore 10.30, presso lo spazio comunale di via Aminale 28, Terni.

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