Manovra: Boccia, riannodare filo del dialogo con sindacati. La politica deve mediare, non giudicare uno sciopero

(ASI) "Il diritto di scioperare è un diritto che la nostra Costituzione tutela e difende. In una fase come questa, penso che la politica non dovrebbe chiedersi perché due organizzazioni sindacali proclamano uno sciopero ma cos'altro possiamo ancora fare tutti insieme. I sindacati pongono sul tavolo dei temi che riguardano lavoratori, imprese e pensionati, proviamo fino all’ultimo minuto utile a cercare di capire quali sono le cose che possiamo ancora fare grazie all’azione del governo e in Parlamento nel confronto sulla legge di Bilancio.

Per noi c'è sempre spazio per una mediazione. La politica, ed è quello che fa il PD ogni giorno, e a maggior ragione in questa fase, deve riannodare i fili del dialogo per provare a evitare lo sciopero generale. E se anche non dovessimo riuscirci sarà stato utile il confronto per mettere sul tavolo tutte le complessità anche dopo. Le recenti chiusure causate da delocalizzazioni le abbiamo contestate tutti unanimemente, ma poi alla prova dei fatti noi chiediamo un decreto sostenuto dal Ministero del lavoro che, però, è fermo al MISE e altre forze politiche fanno finta di nulla come se il problema non esistesse. Sulle pensioni c'è una vertenza aperta sulla quale è opportuno tornare, così come sul caro bollette è necessario concentrare più risorse così come ha sempre chiesto il Partito Democratico. Se i sindacati ci pongono dei problemi almeno proviamo a dialogare per trovare delle soluzioni senza tornare allo scontro tra tifoserie perché sarebbe un'occasione persa per tutti. La politica deve mediare fino alla fine, non giudicare uno sciopero che resta un diritto costituzionale". Così in una nota Francesco Boccia, deputato PD e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale, a "Oggi è un altro giorno", su Rai Uno.

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