Riforme: Boccia, bicameralismo differenziato è possibile ma deve volerlo tutto il Parlamento. Modifiche costituzionali si fanno insieme.

 

Produzione normativa delle Conferenze in emergenza Covid dimostra che è possibile

(ASI) "In questi mesi di emergenza sanitaria legata al Covid-19 la Conferenza Stato-Regioni e la Conferenza Unificata hanno emanato rispettivamente 182 e 132 provvedimenti che hanno riguardato l'attuazione di norme che il Parlamento aveva varato in piena emergenza sanitaria ed economica. È stata la dimostrazione sul campo che il bicameralismo differenziato sarebbe molto utile. Una delle due Camere potrebbe occuparsi di legislazione concorrente, aiutando con maggior peso e attenzione il sistema delle Conferenze. È possibile, ma deve volerlo il Parlamento nella sua interezza. Il referendum sul taglio dei parlamentari, il primo passo di un progetto di riforma costituzionale più ampio, ha visto convergere maggioranza e opposizione; serve proseguire su quella strada, tenendosi per mano; le modifiche costituzionali vanno sempre condivise e mai approvate a colpi di maggioranza”. Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, in audizione in commissione Questioni regionali, sul processo di attuazione del regionalismo differenziato, rispondendo ad una domanda sulle riforme costituzionali.

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