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 Roma 15 ottobre 2011 a protestare contro la crisi sono gli "Indignados " italiani

(ASI) Roma 15 ottobre 2011 Il fenomeno “Indignados” prende piede anche in Italia. Il termine “Indignados è stato coniato dal movimento nato in Spagna dopo il recente semi-crac finanziario ispanico,
Una crisi economica grave che ha portato il paese alle strette, raggiungendo una disoccupazione del 30% con circa 5 milioni di disoccupati.


Capitanato da giovani studenti che, grazie ai social network, hanno  esteso òla loro protesta in tutta la nazione.  Utilizzando internet sono riusciti ad organiozzarsi capillarmente sul territorio e a far conoscere alla opinione pubblica  i loro ideali,  il loro sdegno nei confronti di un sistema basato sulla speculazione finanziaria, l'arricchimento del singolo individuo a discapito della maggior parte della gente, nonché la mancata tutela del diritto al lavoro.  Per questi tematiche sociali  forti hanno occupato piazza della Puerta del Sol a Madrid e sono rimasti accampati per diversi giorni.  Fenomeno quello spagnolo che ha interessato diversi paesi dell' unione europea quali la Grecia ,l'Irlanda ed ultimo il Portogallo. Paesi che se non saranno sostenuti dalle banche centrali e dalla Ue subirranno un tracollo ecomico senza precedenti, con gravi conseguenze sociali sulla popolazione.

In tutti questi paesi sono avvenute manifestazioni simili che hanno portato anche disordini interni specialmente in Grecia, prima nazione che ha risentito gravemente di una crisi che si può definire globale.
Da poco, infatti, il movimento è tornato alla carica, questa volta oltre oceano negli Usa, creando i primi cittadini Indignati statunitensi.
Il fattore nuovo di questa protesta è che persone di qualsiasi età e diverse fedi politiche, sono accomunati da un identico sentire e dalla  stessa rabbia. Un sentimento di rivolta verso tutto il sistema, ma in particolare nei confronti delle multinazionali e dai potentati ecoomici che stanno mettendo a rischio il loro futuro. 
Negli Stati Uniti  hanno fatto fronte comune i pacifisti, anche con gli ex veterans, ovvero veterani della guerra del Vietnam. Insieme hanno condotto un corteo di protesta nei pressi di Wall Street, famosa sede di un cieco capitalismo fatto di speculazioni di ogni sorta.  Si è calcolato infatti che nella sola città di New york ci siano circa un milione di disoccupati, un segnale davvero preoccupante non solo per gli Usa.

Tale manifestazione conclusasi con l'arresto di circa 700 Indignados, ha però risvegliato la coscenza sociale nel paese; di più, il movimento spontaneo degli Indignados ha posto all'attenzione  della opinione pubblica i grossi danni che sta provocando agli americani e non solo, la  spregiudicata politica economica  basata sulla sola speculazione finanziaria.  la grande partecipazione popolare e i temi affrontati hanno destato l'interesse del  presidente degli Uniti Obama,  tanto che  in un primo momento, lo stesso capo della Casa Bianco abbia manifestato solidarietà verso i suoi concittadini.
 Come prima accennato questa crisi che ha bloccato l'economia globale ha avuto come negativo riflesso un generale impoverimento delle popolazioni del mondo. 
Per cui, tutto il pianeta sta vivendo un malessere sociale e la protesta si sta diffondendo ovunque.  Infatti, sabato 15 ottobre  2011 anche nel nostro paese avrà luogo la prima manifestazione italiana che porta la firma “Indignados” e che avrà come idea forza sarà: "Unit of global change", ossia lottiamo uniti per un cambiamento globale.  
Parteciperanno al corteo la Cgil e la Fiom organizzazioni che tutelano il lavoro, il  popolo viola, compreso il movimento cinque stelle da sempre unito contro le caste parlamentari. Tutti i manifestanti, oltre a denuinciare le pesanti ricadute sociali di questa crisi, chiederanno anche le dimissioni dell' attuale presidente del consiglio.

Gli Indignados italiani sono un movimento spontaneo trasversale che chiede principalmente una maggiore redistribuzione della ricchezza e  giustizia sociale.  Italiani stanchi dei vecchi partiti  e mossi da uno spirito rivoluzionario nei confronti della politica tutta.  Per l'evento si sono unite persone tramite svariate piattaforme virtuali,si pensa che marceranno nella capitale un numero che forse raggiungerà il milione di persone, cifre importanti che creano preoccupazioni da parte degli oragani di sicurezza. Verranno infatti bloccati gli aerei provenienti dalla Sardegna e reti ferroviarie che portano alla capitale. La preoccupazione è prestata particolarmente nei confronti di gruppi radicali quali black block.

 La loro partecipazione potrebbe creare scontri violenti con le forze dell' ordine come già è capitato in passato al G8 di Genova.  Alla vigilia si teme che questa imponente manifestazione possa degenerare con atti di pura violenza che potrebbero pregidicare il raggiungimento della finalità sociali  che questa grande mobilitazione popolare, civili e democratica vuole ottenere.
Tornando ai veri protagonisti della giornata di sabato, ho contattato alcuni  “Indignados” chiedendo loro cosa significherà tale giornata ed i veri motivi che spingono qesto movimento spontaneo e trasversale: “ Noi tutti siamo stanchi, abbiamo bisogno di un sistema democratico, basato sull' autonomia decisionale collettiva e di sottostare ad una politica rappresentativa e che non abbia solo il compito di guidare le persone dall' alto reprimendone spinte liberatore.  Ma sopratutto vogliamo un mondo in cui, le risorse e le ricchezze siano distribuite equamente e non accumulate dei paesi occidentali, piuttosto che dai ricchi speculatori e imprenditori. Per questo diciamo che il problema non è questa crisi che ha avuto solo il merito di smascherare gli abomini creati dall' attuale sistema di potere, che non è nient'altro che la maturazione storica del capitalismo.
      
Noi in quanto giovani abbiamo diritto ad un futuro vivendo in una cosiddetta democrazia ma sembra che tutto ciò sia diventato una sordida dittatura...a partire dalla classe politica che con solo un anno e mezzo di presidenza ricava alte pensioni e vitalizi di ogni genere, mentre noi forse non arriveremo mai a versare i comtributi allo Stato ed ad avere una pensione...richiediamo anche uno stop alla clandestinità e che vengano cancellati alti stipendi per reinvestirli nel bene di noi tutti, nonché per la formazione studentesca di noi giovani... l'istruzione come la democrazia son diritti innegabili abbiamo bisogno di nuovi posti di lavoro per rilanciare la nostra economia...".  La cosa nuova di questa vicenda è che ad essere dalla stessa parte della  barricata e chiedere le stesse cose sono: gli estremisti di ogni colore, gente di destra, di sinistra, di centro e quella senza appartenenza partitica, insieme antagonisticamente contro il sistema politico-finaziario dominate. Che sia l'inizio di una sintesi?



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