"Inoltre - osserva - anche i tempi sono inopportuni, in quanto siamo in piena discussione su approvazione interventi molto più importanti e con importi multipli: il Recovery Fund e Sure" .
"Sul Mes - prosegue - non ci sono dubbi, non c'è l'intenzione di modificare l'accordo tra Stati che regola il suo funzionamento e quindi potrebbe essere rischioso utilizzarlo. Il tasso applicato è vantaggioso per il nostro paese, ma le richieste che il Fondo salva stati oltre lo stigma finanziario, in futuro potrebbero essere molteplici e rivelarsi penalizzanti per il nostro Paese".
"In conclusione dobbiamo rifletterci bene e nel frattempo cerchiamo di piazzare bene i nostri titoli di Stato rivedendo quelle norme arcaiche sui titoli che avvantaggiano solo banche e intermediari", conclude.