Covid-19, Marchetti (FI): «Per i tirocinanti contributi a ‘mbuto Si dia modo di far domanda anche per email oppure agli sportelli GiovaniSì»

 

Critico sulle modalità il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti  «Ragazzi alle prese con procedure digitali da ingegneria burocratica. Un imbuto»

marchetti3(ASI) «Possibilità per i tirocinanti bloccati dall’emergenza coronavirus di richiedere i contributi di sostegno anche tramite email allegando i documenti oppure in presenza, certo su appuntamento e con tutte i protocolli precauzionali, presso gli sportelli GiovaniSì. Altrimenti sono soldi-miraggio raggiungibili solo con procedure digitali da ingegneria burocratica. Un imbuto. Anzi, per dirla come Corrado Guzzanti nell’Ottavo Nano, sono contributi a ‘mbuto»: è critico il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti sulle modalità con cui i giovani alle prese con un tirocinio non curriculare dovrebbero accedere al contributo straordinario messo a bando per coprire i loro mesi di stop alle attività causato dall’emergenza coronavirus.
«Prendi un giovane tirocinante. Arriva il virus e gli blocca il tirocinio, con relativa paga. Arriva la Regione e gli promette di supplire con un plafond di oltre 5 milioni. A ogni avente diritto spetteranno 433,8 euro di contributo straordinario al mese. Ecco il bando. L’accesso – ricapitola Marchetti – è solo per via digitale. Bene, si penserà, largo alla sburocratizzazione. Ehhhh no no no no», scuote il capo.
«Digitale sì, ma a ‘mbuto per l’appunto. Il giovane tirocinante può presentare domanda attraverso Spid o Cns. Prima deve capire cosa siano: la Spid è l’identità digitale, rilasciata seguendo linee guida da rincorrere sulle pagine web dedicate link dopo link fino ad ottenere una strisciata di finestre aperte e attive talmente pesante che un banale tablet o un pc di casa rischiano di ammutinarsi. Niente paura, la Cns è più familiare. Ma sì: è la tessera sanitaria!», esulta Marchetti immedesimatosi nel tirocinante.
E però: «Si fa presto a dire tessera sanitaria. Ce l’ha il chip? E’ stata attivata? Ce l’hai il pin? No? Ehhh allora è tutto da fare, a cominciare dall’attivazione che si può ottenere in alcune farmacie o in alcuni distretti Asl. Certo, in questo periodo le attività ordinarie beh… viaggiano a scartamento ridotto ma se serve… ecco la tessera attivata. Pin in tasca. Ecco. E ora dove la inseriamo? Da nessuna parte! Serve infatti il lettore di smartcard. Dove si compra? Ovunque, in tempi ordinari. Peccato che con i mesi di smart-working diffuso siano andati a ruba e adesso per trovarne uno toccano un po’ di peripezie. Guai poi a sbagliare – allarga le braccia Marchetti – perché se ne acquisto uno non compatibile con il mio sistema operativo o con la carta sono fritto e in questo assurdo gioco dell’oca salto un altro turno».
La richiesta: «In questa maniera il bando della giunta regionale toscana pare fatto ad arte per non dare i soldi che promette. Buono per gli annunci politici – osserva Marchetti – ottimo per finire sui giornali con foto di rito. Sì: ma i ragazzi? A loro resta il bando-bluff, perché questa non è certo semplificazione. Si consenta ai tirocinanti aventi diritto di presentare domanda anche tramite email con allegata copia dei documenti di identità o con modalità ordinarie, prendendo l’appuntamento allo sportello GiovaniSì. Naturalmente con mascherina e guanti. Ah già: non se ne trovano…» Conclude la nota del  Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti

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