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Lampedusa, Forza Nuova pronta a tornare sull'isola: "Il Cie inagibile non deve essere più ricostruito, stop definitivo agli sbarchi"
(ASI) "Non ci sono più scuse, il Centro di accoglienza incendiato e distrutto ieri dai tunisini non permette più alcuno sbarco. Lampedusa, nuovamente ingannata e tradita, non deve accettare che si continui a considerarla come la sputacchiera d'Europa; nessun altro sito deve essere adibito per accogliere chi distrugge tutto, mettendo in pericolo la popolazione"; sono parole durissime quelle pronunciate da Giuseppe Provenzale, coordinatore siciliano di Forza Nuova, presente più volte sull'isola anche nei giorni critici del marzo scorso. "Fummo facili profeti nel dire che la crisi era tutt'altro che superata e siamo oggi molto preoccupati anche da quanto predisposto pochi giorni fa da un surreale ministro, La Russa, che ha pensato bene di autorizzare che anche il villaggio turistico di Cala Creta fosse destinato alla permanenza di quei tunisini a cui, come abbiamo sempre sostenuto, uno Stato normale non dovrebbe nemmeno consentire di sbarcare".
"Seguo costantemente, grazie a contatti diretti - ha continuato l'esponente di Forza Nuova - insieme al segretario nazionale Roberto Fiore, che ha già sentito telefonicamente un sindaco De Rubeis letteralmente infuriato, quanto sta accadendo, pronto a tornare con Fiore sull'isola e mi auguro che i lampedusani si preparino ad azioni di forza durissime per far capire quanto siano stanchi di essere presi per fessi da un governo imbelle e bugiardo". "Solo una lotta dura e costante, con la chiusura di ogni attività - pubblica e privata - e l'occupazione permanente e arrabbiata della piazza e dei punti d'approdo - ha concluso Provenzale - farà capire al "nostro" governo, alle autorità e agli immigrati tunisini che la misura è colma: Lampedusa è in agonia e i fatti dimostrano come le  pose antimmigrazione di Bossi, Maroni e Berlusconi siano solo sceneggiate da guappi di cartone".


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