Umbria, Sindacato USB: "No alla revisione elitaria dei trasporti pubblici"

(ASI) Perugia - "L'incontro che si è tenuto venerdì scorso in Regione alla presenza dell'Assessore ai trasporti, ha sancito la volontà di procedere con i tagli alla mobilità pubblica in Umbria: un milione e ottocentomila chilometri di tagli che interesseranno soprattutto i centri minori e i piccoli comuni della nostra regione e che contribuiranno alla depressione economica di buona parte del territorio.

 

Per questo abbiamo riproposto con forza la fine della gestione privatistica di Busitalia, che anche lo scorso anno ha fatturato diversi milioni di euro in sprezzo dei lavoratori, che saranno invece i primi ad essere penalizzati   dai   tagli ed in barba ai cittadini, che verranno privati di un servizio   per   loro fondamentale anche per il solo accesso alle cure sanitarie che, come è noto, vengono erogate dal servizio sanitario pubblico con presidi in tutto il territorio regionale.

Non si è detta nessuna parola sulla FCU, ma l'Assessore ha rimarcato la strategicità dei Frecciarossa, che però costano molto e non sono quindi per tutti.

-Cosa prevede il Piano Regionale dei Trasporti che questa giunta ha in mente?

-Un trasporto pubblico classista, che taglia le corse popolari, ma che vuol far viaggiare i manager comodamente da Perugia a Milano?

-Dov'è il tanto sbandierato cambiamento, se si attuano le stesse politiche della giunta precedente?

-Se il governo nazionale PD-5Stelle vuole tagliare 59 milioni al Fondo Nazionale per i Trasporti e la giunta regionale vuol tagliare le corse, dov'è la differenza nella gestione politica?

-È   forse   nella   paventata   Agenzia   per   il   trasporto   pubblico   che   la   Regione   vuole   costruire   per recuperare parte della tassazione del fondo?

Non crediamo possa essere questo un elemento per il rilancio di un settore strategico quale è il trasporto pubblico locale, sia per l'economia che per l'ambiente.

Si intende tagliare la connessione regionale, favorendo gli esuberi dei lavoratori ed una concezione di trasporto legata alla mobilità privata, solo per favorire il profitto di grandi aziende.

Invece il trasporto pubblico locale, deve tornare in mano ai cittadini ed alla Regione, favorendo una gestione pubblica sana e responsabile, che sappia connettere i piccoli comuni con i centri regionali, in un contesto di migliore collegamento tra la nostra regione e le altre vicine e, soprattutto, nel pieno rispetto del diritto costituzionale alla mobilità di ogni individuo, a prescindere dalla propria condizione sociale.

È sotto l'occhio di tutti; la gestione privatistica dei servizi pubblici è solo deleteria e parassitaria, perché in un contesto di non redditività, basa il profitto sui proventi pubblici e sui tagli di posti di lavoro e di corse.

Per questo la Federazione Regionale dell’USB rilancia con determinazione lo Sciopero Generale proclamato dalla confederazione nazionale e da tutte le categorie pubbliche e private per il 9 marzo, con l'intento di non fermarci

qui, ma di proseguire la battaglia per un trasporto pubblico di qualità e che sia veramente di tutti e per tutti."

Così in una nota l'USB Federazione Regionale dell'Umbria.

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