Giornata mondiale della balene, il Ministro Costa: “Necessaria drastica riduzione dell’inquinamento per tutelare la biodiversità marina”

 

E annuncia: "Dal 21 febbraio missione alle isole Svalbard, un tempo base della caccia alle balene"

(ASI) Roma  – “Oggi è la giornata mondiale della balene, un appuntamento che ci consente di ricordare l’importanza di continuare a lavorare per preservare la vita dei cetacei nei nostri mari”. Così in una nota il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
“La biodiversità marina è una ricchezza inestimabile che il Mar Mediterraneo può vantare – aggiunge Costa – ma che i cambiamenti climatici e l’inquinamento, in particolare quello da plastica, e il traffico marino mettono seriamente a repentaglio. È quindi necessario continuare a lavorare per ridurre gli impatti causati dalla presenza di materiali inquinanti nei nostri mari, e dedicare un’attenzione particolare affinché le rotte di navigazione non incrocino quelle dei cetacei”.
Il Ministro ha inoltre ricordato che nel Mar Ligure è presente una delle più alte concentrazioni di balene e delfini del Mediterraneo: ben 8 specie di cetacei tra i quali anche l’imponente balenottera comune. Forte di questa consapevolezza, si sottolinea l’importanza di aree protette come Santuario dei Cetacei, che attualmente si estende per circa 90.000 km² tra Francia e la Sardegna comprendendo anche la Corsica e l'Arcipelago Toscano.
Costa ha quindi sottolineato l’importanza di campagne come quelle avviate nel 2018 e 2019 da Guardia Costiera e FAI (Fondo Ambiente Italiano) per mitigare il disturbo ai cetacei arrecato dalle imbarcazioni.

Infine, il Ministro ha annunciato che, dal 21 al 25 febbraio prossimo, sarà impegnato in una missione presso il centro CNR delle isole Svalbard, nel Mar Glaciale Artico: “Un luogo che per secoli è stato base internazionale per la caccia alle balene – ricorda - ed il cui simbolo oggi è l’orso polare, da quando ne è stata proibita la caccia. Lì, grazie al supporto e al carico di esperienza dei ricercatori del CNR, raccoglieremo dati preziosi sugli ultimissimi studi dedicati agli effetti dei cambiamenti climatici”.

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