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Alfano (Pdl): Berlusconi non si dimette. No a larghe intese

(ASI) "Il Pdl dice no alle larghe intese. Non vogliono solo fare cadere Berlusconi, vogliono cancellare la nostra storia e la nostra presenza politica. Per far sì che il governo possa tornare a chi non ha mai avuto il consenso. Io come segretario del Pdl, noi come dirigenti e voi come militanti dobbiamno dire che difenderemo Silvio Berlusconi, il governo e la nostra storia di 18 anni". Lo ha affermato il segretario del Pdl, Angelino Alfano, che ha parlato dal palco del Pala Audi di Cortina d’Ampezzo, concludendo la tre giorni organizzata dal Pdl del Veneto.

"L’unica alleanza che può dare stabilità al Paese è quella tra Berlusconi e Bossi. Le larghe intese non sono altro che perifrasi per dire ’Berlusconi vada a casa’. Ma i nostri avversari, anti-italiani, che hanno sempre aggredito il governo italiano perché per loro è più importante che cada Berlusconi piuttosto che l’Italia si riprenda dalla crisi, devono rassegnarsi, perchè Berlusconi non ha alcuna intenzione di dimettersi".

Alfano, proiettato oltre il 2013, ha spronato i parlamentari e i rappresentanti del Pdl ad iniziare fin da subito a "rimboccarsi le maniche senza, litigare" e a lavorare per una nuova vittoria nel 2013, della quale si è detto convinto. E chi nella vittoria non ci crede, ha esortato il segretario, "si metta a bordo campo".

Il segretario del Pdl ha inoltre fatto riferimento all’emergenza immigrati, sottolineando: "L’Europa prima di trattare con sufficienza l’Italia si ponga il problema di che cosa sarebbe senza di noi.Il nuovo check point Charlie e’ Lampedusa: e li’ che sbarcano migliaia di giovani immigrati. E’ la prova storica che la demcorazia e’ sempre agognata, e che ci sono tanti giovani che vogliono venire in Europa, luogo di liberta’, democrazia, benessere che sperano di avere anche loro. Per questo sbarcano a Lampedusa perche’ loro non hanno democrazia, benessere, liberta’ e sperano di poterne avere". Per Alfano quindi "quello che sta accadendo cambiera’ la storia del mondo e l’Italia si trava al centro di questa intemperie". Per Alfano quindi "il compito nuovo e’ quello di costruire un’Europa dei diritti e dei doveri dopo aver costruito un mercato e una moneta ora e’ necessario creare un unico popolo con uguali diritti e doveri".

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