Mario Adinolfi (Pdf) ad Agenzia Stampa Italia: “Corte Costituzionale non consenta mercato della morte”

adinolfi1(ASI) Il governo precedente non ha fatto molto per le politiche della famiglia. Non mi aspetto granchè da quello attuale, perché nasce “con un impianto ideologico che rischia di essere lontano dalle esigenze concrete”.

Non si combatte infatti la bassa natalità rafforzando gli asili nido, elemento sottolineato invece dal premier Giuseppe Conte, “ma col reddito di maternità che è la proposta di sempre del Popolo della Famiglia”. Lo dichiara il leader, di questa realtà politica, in un’intervista ad Agenzia Stampa Italia. Le famiglie soffrono – ha aggiunto ai microfoni del nostro direttore Ettore Bertolini e di chi scrive questo articolo - a causa di una pressione fiscale molto pesante, manifestata anche mediante aliquote Irpef alte. “Secondo l’Istat le famiglie numerose, con 3 o più figli, hanno un indice di rischio di andare in povertà triplicato rispetto ai single” e in merito a ciò non viene fatto nulla. Tali elementi accomunano l’esperienza” dell’attuale esecutivo con quella proveniente dal precedente. Il giornalista ha parlato poi delle norme in arrivo sul fine vita. “Sappiamo – ha spiegato – che la Corte Costituzionale potrebbe già sentenziare una depenalizzazione del suicidio assistito per salvare Marco Cappato, che si è dichiarato reo – confesso per aver agevolato quello di dj Fabo, accompagnandolo in Svizzera. Per quel reato, che è circoscritto dall’articolo 580 del Codice Penale, dovrebbe subire una condanna tra i 5 e i 12 anni di carcere. Per ovviare a questa situazione, il tribunale di Milano ha rinviato il caso alla Consulta, che ha dato al Parlamento un anno di tempo per legiferare”. Quest’ultimo non lo ha fatto e così i giudici potrebbero intervenire per togliere le sanzioni a coloro che aiutano a suicidarsi. Un intervento del genere rappresenterebbe “uno squarcio davvero mortifero, nell’ordinamento giuridico italiano, perché le associazioni potrebbero organizzare il mercato della morte come quello in Svizzera, unico al mondo, dove tali realtà guadagnano 15.000 euro per preparare la sostanza killer e gestire il cadavere”.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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