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Riforma costituzionale. La bozza al Consiglio dei Ministri
(ASI) Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione normativa, esclama euforico al termine della preparazione della bozza di riforma costituzionale: "Siamo passati ai fatti". Ora la bozza dovrà passare al vaglio del Consiglio dei Ministri, dove dal Pdl potrebbe emergere qualche parere di dissenso. Intanto le opposizioni si mostrano molto scettiche sulla possibilità che tale riforma possa essere varata entro fine legislatura.
                                              Ecco elencati in sintesi i punti della bozza in questione:
 
Primo ministro - Il presidente del Consiglio diventa "primo ministro" e nomina e revoca ministri e sottosegretari. Può chiedere al capo dello Stato lo scioglimento della Camera.

Tagli ai parlamentari - Diventano 500 i parlamentari: da 630 a 250 i deputati, da 315 a 250 i senatori. E "ricevono un'indennità in misura corrispondente alla loro effettiva partecipazione" all'attività di Commissioni a Aula.

Più giovani nelle istituzioni - Viene ridotta da 50 a 40 anni l'età per diventare presidente della Repubblica. Per essere eletti in Parlamento basta invece avere 21 anni (prima erano 40 per il Senato e 25 per la Camera).

Stop voto all'estero - Con la "soppressione" della circoscrizione Estero, stop al voto degli italiani all'estero.

Deputati a vita - Gli ex capi di Stato diventano di diritto non più senatori, ma "deputati a vita". Scompare la figura del senatore a vita nominato per "altissimi meriti".

Presidente della Camera suplente - Non è più il presidente del Senato, ma quello di Montecitorio, supplente in caso in cui il capo dello Stato non possa adempiere alle sue funzioni.

Sfiducia costruttiva e anti-ribaltone - La sola Camera vota la fiducia al governo. E può votare una sfiducia costruttiva, con indicazione di un nuovo premier. Ma sempre "nell'ambito della maggioranza che ha vinto le elezioni". Con un meccanismo anti-ribaltone che vincola anche il capo dello Stato.

Urgenza leggi - Il governo può mettere l'acceleratore ai disegni di legge: se ne dichiara "l'urgenza", le Camere dovranno votare entro 30 giorni (più in fretta di un decreto). In ogni caso per le proposte di legge i regolamenti indicheranno "tempi certi". Previste garanzie dei diritti delle opposizioni.

Maggioranze solide
- Strada sbarrata al proporzionale puro. Il testo prevede che la legge elettorale della Camera debba "favorire la formazione di una maggioranza".

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