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“PROVA QUORUM” SUPERATA, l'Italia è salva!

Il 54,8% degli aventi diritto ha votato, il referndum è valido

“PROVA QUORUM” SUPERATA, l'Italia è salva!

Ancora una volta gli italiani dicono “NO” al nucleare

 

Di Michele Topini

 

(ASI) Il Quorum è stato raggiunto, e anzi, abbondantemente superato.

Il 54,8% degli aventi diritto di voto si è chiaramente espresso in merito ai quattro quesiti oggetto del referendum.

Gli Italiani non vogliono il nucleare, così come non vogliono che l'acqua sia privatizzata, e ancora non vogliono che i cittadini vengano trattati con disparità davanti alla legge, favorendo quella “oligarchia” che potrebbe godere di benefici legali tali da potersi sottrarre ai processi che la vedono imputata.

Non si tratta di una decisione della destra o della sinistra, in massa gli italiani hanno fermamente scelto di abrogare ben 4 leggi che il governo Berlusconi aveva realizzato.

E' evidente davanti ad un risultato così, che il governo non sta affatto rappresentando il volere dei cittadini, i quali debbono ricorrere al referendum per riuscire a limitare i danni di una politica che ormai dovrebbe rassegnarsi al rinnovamento, andando anticipatamente alle urne e lasciando i cittadini liberi nuovamente di eleggere la propria classe dirigente.

 

L'Italia fa festa in tutti i centri storici delle città, e gli italiani tirano un respiro di sollievo dopo l'ombra del nucleare che era calata sull'intera nazione.

 

I comitati per il “no” alla privatizzazione dell'acqua possono raccogliere i frutti del loro lavoro, essendo riusciti ad informare correttamente la gente circa la manovra del governo che avrebbe portato i soliti grandi detentori dei maggiori capitali ad investire, e dunque in seguito ad arricchirsi, lucrando sul commercio dell'acqua, a spese ovviamente dei singoli consumatori, ovvero, di tutti i cittadini.

 

Infine importante sottolineare che Berlusconi che tanto si era accanito contro la Corte Costituzionale dopo la bocciatura parziale della legge da lui proposta sul legittimo impedimento, ora dovrà rendersi conto e ammettere che si era proprio sbagliato a scagliarsi contro l'organo che garantisce la costituzionalità delle leggi, poiché anche il popolo italiano che lui tanto invoca quando porta avanti la sua campagna elettorale, ha espresso lo stesso giudizio, e cioè che la legge deve essere cancellata.

Non è più soltanto la corte costituzionale a volerlo ma quasi 28 milioni di italiani, che evidentemente gradirebbero che Berlusconi si presentasse ai suoi processi, e che venisse giudicato come tutti gli altri cittadini “normali”, senza benefici, senza privilegi e senza sconti di alcun genere.

 

E' evidente dunque, che la classe dirigenziale non è più in grado di rappresentare il volere del paese e che probabilmente sarebbe corretto che si dimettesse, aprendo la strada delle elezioni anticipate.

Infine, è evidente che c'è bisogno di un cambiamento, che possa portare nuovi volti nello scenario politico nazionale, che siano in grado di rinnovare la politica con nuove idee ed un nuovo impegno, ma che soprattutto siano in grado di rappresentare la vera volontà del paese, che come recita la Costituzione Italiana, è quella di ogni singolo cittadino.

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