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Calo retribuzioni. Codacons: Governo sblocchi contratti pubblica amministrazione e convochi parti sociale

(ASI) Non rimango indifferenti al Codacons, l'associazione per la tutela dei diritti dei consumatori, i dati rilasciati oggi dall'Istat circa le retribuzioni contrattuali.

Secondo le stime dell'Istituto nazionale di statistica emerge che le retribuzioni nelle grandi imprese, a febbraio, sono calate dell'1,6% su base mensile e del 3,5% su base annua. Inoltre, alla fine di marzo, i dipendenti in attesa di rinnovo contrattuale sono il 37,8%.

"Per il Codacons - si legge in un comunicato diffuso - è evidente che non si uscirà mai dalla crisi fino a che non verrà salvaguardata la capacità di spesa dei lavoratori e, per questa via, rilanciati i consumi, unico modo per riavviare la produzione industriale ed avere una crescita del Pil. Ma, se al 40% dei dipendenti non vengono rinnovati nemmeno i contratti scaduti, è ovvio che le famiglie continueranno a restare sul lastrico. Per questo il Governo dovrebbe in primo luogo dare il buon esempio, facendo l'inverso rispetto

a quanto, irresponsabilmente, ha fatto fino ad ora, adeguando all'inflazione tutti i contratti della pubblica amministrazione che, invece, ha sciaguratamente bloccato per ben 3 anni.Poi, fatto questo, dovrebbe convocare tutte le parti sociali, cominciando da sindacati e Confindustria, per promuovere intese sui rinnovi contrattuali nel settore privato, magari in contropartita di agevolazioni sul piano fiscale. Insomma il Governo dovrebbe fare una politica dei redditi.

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