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Legittimo impedimento: si scatenano le polemiche

(ASI) Come previsto, la sentenza della Corte Costituzionale, che ha bocciato ieri la legge sul legittimo impedimento, ha suscitato polemiche ed elogi nelle varie componenti politiche.

 

La legge che prevedeva uno stop ai procedementi giudiziari a carico del Premier e dei ministri, è stata considerata incostituzionale dalla Consulta secondo gli articoli n. 3 e 138

"Le decisioni di ieri della Consulta sono assolutamente ininfluenti. Il governo andrà avanti perché l'Italia ha bisogno di tutto tranne che di elezioni anticipate". Queste le dichiarazioni a caldo del Presidente Berlusconi rilasciate a Canale 5, aggiungendo:" Votare due anni e mezzo prima della fine della legislatura esporrebbe l'Italia alla speculazione finanziaria internazionale; Avremmo quindi costi superiori per il bilancio dello Stato che verrebbero pagati da tutti gli italiani con un aumento della pressione fiscale e delle tasse. Ripeto l'Italia ha bisogno soprattutto di stabilità e continuità nella gestione di governo, come è stato sinora"

LE POLEMICHE DEL PDL
Dal Pdl intanto infuriano le polemiche: il Ministro dell'istruzione, Maria Stella Gelmini, che in una nota fa sapere:" La sentenza della Corte costituzionale non mi sorprende. Non risolve e rischia di riproporre lo stesso schema noto a tutti gli italiani: il presidente del Consiglio continua a essere palesemente oggetto di una persecuzione di alcune procure politicizzate, iniziata nel 1994. La vera anomalia dell’Italia non è certo costituita da Berlusconi ma da chi, attraverso azioni che nulla c’entrano con la politica, tenta di sovvertire il giudizio degli italiani. Questo tentativo però è destinato a fallire come sempre. Berlusconi e il governo proseguiranno dunque la loro azione riformatrice per cambiare e modernizzare l’Italia. Gli italiani hanno più volte deciso, con il loro voto, con chi stare".

Della stessa opinione il portavoce del Pdl Daniele Capezzone che annuncia:"La decisione della Corte Costituzionale non avrà ripercussioni su un Premier che per tre volte in tre anni è stato scelto dalla maggioranza degli italiani. Per questo, fino a quando la sinistra resterà prigioniera dell’illusione e dell’ossessione giudiziaria come scorciatoia per contrastare Silvio Berlusconi- conclude il portavoce- sarà destinata alla sconfitta. Se la sinistra italiana pensa di battere per via giudiziaria chi non riesce a sconfiggere nelle urne, manifesta solo la propria debolezza"

PD: BENE DECISIONE CONSULTA
E' stata accolta con favore dalle file del PD, invece, la decisione della Consulta di respingere la "legge salva processi" proposta dalla maggioranza; la prima a parlare è stata Anna Finocchiaro, capo gruppo del Pd in Senato che ha affermato: "Non c'era bisogno di essere né cattivi né comunisti per capire che la legge sul legittimo impedimento sarebbe stata sostanzialmente bocciata. La Consulta ha infatti bocciato l'automatismo disposto dalla legge e la certificazione di Palazzo Chigi e ha rimesso ai giudici la valutazione relativa al rinvio dell'udienza per contemperare le esigenze della giurisdizione con quelle dell'esercizio del diritto di difesa e della tutela della funzione di governo. Mi sembra chiaro che a saltare è l'impianto complessivo della legge. Non so cosa succederà ora- conclude la Finocchiaro- mi aspetto dal Premier e dai suoi consiglieri qualche reazione sopra le righe".

L'Onorevole Andrea Orlando, definendo la sentenza della Consulta uno stop degli abusi della maggioranza, fa sapere in un comunicato:" La Consulta, intervenendo con grande equilibrio, ha eliminato le parti della legge che anziché tutelare l’attività istituzionale, sono state evidentemente concepite per evitare la celebrazione dei processi al premier. La legge sul legittimo impedimento così modificata ed interpretata evita l’uso strumentale e l’abuso di questo istituto. Chiediamo per questo che cessino le aggressioni alla Corte che ha svolto la sua funzione, applicando la Costituzione, e che davvero come promettono gli esponenti della Lega si passi alle riforme necessarie per il Paese. Sarebbe questa la vera novità che viene dalla maggioranza sino ad oggi rimasta inchiodata ai problemi personali di Berlusconi. Temiamo invece, in base alla canea che il Pdl sta alimentando, che da domani si ricominci"

IDV: ANCORA UNA PORTA APERTA PER IL PREMIER
Contenti a metà invece gli esponenti dell'Idv che, nonostante riconoscano in parte la sentenza come giusta, criticano la Consulta di aver lasciata aperta una porta a Berlusconi, in quanto rimane il legittimo impedimento a procedere contro il Presidente del Consiglio nei casi di attività preparatoria o consequenziale alle funzioni di governo , cosa che secondo l'On. Di Pietro verrà sfruttata a dovere dal Premier, affermando:" Con la sentenza di oggi la Corte costituzionale conferma che avevamo completamente ragione nel definire la legge sul legittimo impedimento al di fuori dello spirito e della lettera della Costituzione. La Corte ha infatti dichiarato illegittime molte delle norme contenute in questa legge, la terza con cui Berlusconi ha cercato di sfuggire alla norma che sta alla base delle democrazie, quella per cui la legge deve essere uguale per tutti. Purtroppo stavolta la sentenza, dopo aver fatto uscire dalla porta la pretesa di impunità del presidente del consiglio, rischia di farla rientrare dalla finestra. La Consulta- aggiunge l'On.- afferma che ci può essere legittimo impedimento alla presenza del premier nell'aula dei processi nei casi di attività preparatoria o consequenziale alle funzioni di governo. Lasciare a uno come Silvio Berlusconi uno spiraglio del genere significa che da domani ci sentiremo dire che tutto, anche solo andare in bagno o soffiarsi il naso, è un'attività consequenziale alle funzioni di governo. Rimane quindi un solo e unico strumento per costringere Berlusconi a farsi processare come devono fare tutti gli altri cittadini se vengono inquisiti: il referendum dell'Italia dei valori di cui la Consulta ha stabilito la piena legittimità. E' l'unica arma di cui dispongono i cittadini per cancellare una legge che non è solo illegittima e incostituzionale, ma ancora prima è immorale e ingiusta. Per questo da domani noi dell'Italia dei valori ci impegneremo con tutte le nostre forze per affondare nelle urne del referendum quel che resta di questa legge vergognosa e chiediamo ai cittadini che credono nell'uguaglianza di tutti di fronte alla legge di impegnarsi insieme a noi per chiudere una volta per tutte lo scandaloso capitolo delle leggi fatte solo per salvare Berlusconi dalle sentenze che lo aspettano."

I FINIANI
Rimane celato dietro la sua carica istituzionale invece Gianfranco Fini che non ha rilasciato commenti a riguardo; sono a parlare invece Granata e Consolo, che nonostante il loro ermetismo per non apparire come coloro che speculano sulle vicende giudiziarie del Premier affermano: ”Accogliamo con serenità la decisone presa- afferma Granata- tutte le sentenze si rispettano, a maggior ragione quelle della Consulta: questa è la nostra cultura politica e giuridica. Per questo accogliamo con serenità la decisione della Consulta e auspichiamo che adesso non inizi il solito ritornello contro la Magistratura”.

"Prendo atto della sentenza- dichiara invece il deputato Consolo- ma non mi sembra che brilli per coraggio interpretativo... Sarà forse il caso di studiare una nuova norma più efficace di questa».

CASINI: UNA LEZIONE PER TUTTI
Mentre si attende una contro-offensiva del Carroccio, il leader dell' Udc, Ferdinando Casini, ultimamente tentato di appoggiare il Premier, rilancia in favore della legge, ma allo stesso tempo mostrandosi scettico afferma:" Se fossero stati approvati gli emendamenti Udc, anche soppressivi, la legge sul legittimo impedimento sarebbe passata. Ricordo a tutti - continua Casini - che l'onorevole Vietti e l'Udc proposero la legge sul legittimo impedimento. Ma purtroppo non siamo stati ascoltati. La maggioranza di governo, bocciando i nostri emendamenti sul comma 4 dell'articolo 1, ha costretto la Corte a intervenire per eliminare le forzature ne testo. Quando si esagera queste sono le prevedibili conseguenze. Mi auguro che questa sia una lezione per tutti"

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