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La Fiat ovvero il fallimento del liberismo.

Forza Nuova appoggia le parti sociali e i lavoratori che rifiutano l’accordo proposto (o per meglio dire, imposto) per lo stabilimento di Mirafiori.

 

Riteniamo che la volontà di Fiat sia di spostare tutti gli investimenti all’estero e che, in realtà, il fatto che Pomigliano, e molto probabilmente, Mirafiori accettino l’ accordo sia per Marchionne un “incidente di percorso” in attesa di trovare una scusa plausibile per chiudere tutti gli stabilimenti italiani.

Come ha scritto Sartori sul quotidiano liberare e liberista per eccellenza, la nostra disoccupazione non è più occasionale, ma strutturale, perché la produzione si sposta definitivamente verso la innumerevole manodopera a basso costo asiatica. Che il Corriere, come tutti i media, scopra questa evidente verità nel 2011 ci fa un po’ dubitare della libera stampa italiana, che fino ad oggi non ha fatto altro che cantare le lodi del liberismo, che ci avrebbe offerto prodotti di qualità…prezzi bassi….competitività…la mano invisibile del mercato…insomma solo slogan che si stanno sciogliendo come neve al sole.

La verità è che il liberismo è fallito, e l’Europa si avvia verso un declino economico e sociale di lungo periodo. Questo a meno che la politica non riprenda a dettare le grandi linee dello sviluppo economico continentale, strappando questo potere alle multinazionali e alle banche.

Possiamo cominciare da Fiat: sia il Governo a dettare le condizioni per mantenere i diritti dei lavoratori, se alla dirigenza e alla proprietà non sta bene altre vie sono possibili: la nazionalizzazione, o la chiusura. Dopo tutto quello che l’Italia ha fatto per Fiat, l’unica cosa che non possiamo accettare è l’elemosina degli Agnelli - Elkann.

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