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Elezioni del 2013, furbate parlamentari e i privilegi della politica

(ASI) Gli italiani vengono sopraffatti da tasse,imposte e balzelli vari, ma il famigerato cameriere della finanza non tocca minimamente i privilegi e gli sprechi della politica. Infatti, è sotto gli occhi di tutti che la gente del nostro paese è travolta economicamente e socialmente dalla crisi ed è costretta per necessità a tirare la cinghia, Nonostante le numerose rinunce la maggior parte delle persone fatica ad arrivare con i soldi alla seconda settimana.

Mentre accade tutto ciò lo spregiudicato parlamentarismo produce di continuo le sue grandi ingiustizie. E' recente la notizia che indicherebbe la data del 13 aprile 2013, quale giorno per il voto. Data scelta in alternativa a quella del 6 aprile. La cosa a prima vista può sembrare insignificante, può apparire casuale, ma, badate bene, non lo è affatto. Infatti, votando il 6 di aprile 2013, i parlamentari alla prima legislatura non rieletti non avrebbero maturato la pensione. Votando invece come stabilito dal Consiglio dei ministri il 13 aprile 2013, ovvero una settimana dopo l'acquisiranno.

E poi parlano di voler ridurre i costi della politica!

Se le cose fossero in questi termini, andiamo a vedere cosa questa posticipazione di una settimana comporterebbe per i contribuenti e per le casse dello Stato.

Costi non solo in termini quantitativi a cui va aggiunto anche l'irrispettoso, quanto

indecoroso esempio di mala politica che viene dato al paese. Le spese all'incirca si aggirano sui 300.000.000 di Euro, ma è scandaloso anche il fatto che ai parlamentari dopo pochissimo tempo di servizio gli venga riconosciuta una congrua pensione.

Vergognati “stimato professore” di economia voluto dai mercati che ci costringi ad innumerevoli quotidiani sacrifici dietro il falso ricatto dell'alto differenziale dei titoli quotati in borsa (spread).

Vergognatevi partiti e parlamentari che non vi siete fermamente opposti a questa iniquità. Un'offesa fatta agli italiani onesti che non deve essere dimenticata. Da un lato gli italiani devono sperimentare sulla propria pelle le ingiuste ricette economiche del governo fatte per loro di lacrime e sangue, dall'altro, senza nessun ritegno, i privilegiati vengono premiati e sono sempre più privilegiati.

Prendiamo atto che questa è la vostra giustizia sociale, il concetto di solidarietà, la considerazione che avete dei vostri compatrioti.

Un altro scandalo è quello che nessun programma televisivo di approfondimento politico, nessun giornale si sia interessato di questa ignobile vicenda ed abbia denunciato questa ingiustizia.

Però mi vengono in mente le parole del sommo poeta Dante: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! “.

Se gli italiani non si ribellano civilmente alle continue iniquità e vessazioni a cui sono quotidianamente sottoposti e non mandano definitivamente a casa la casta, ciò significa che si meritano i mediocri, truffaldini, corrotti, cinici politici.

Ettore Bertolini - Agenzia Stampa Italia

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