Biden e le carte segrete in casa: Bufera Dem sul presidente

(ASI) Washington - È bufera politica quella scatenatasi su Joe Biden, dopo il noto ritrovamento di documenti segreti nella sua casa privata di Wilmington, nonchè nel suo ex ufficio a Washington.

La questione ha spinto alcuni giorni fa alla nomina da parte del Dipartimento di Giustizia di un procuratore speciale, oltre alla commissione Giustizia della Camera che ha subito avviato un’inchiesta sulla vicenda. In assenza di smentite, le critiche al presidente saranno bazzecole in confronto al possibile impeachment in arrivo. 

Il dipartimento di Giustizia americano ha perquisito la casa di Joe Biden nel Delaware, e ha trovato altri sei documenti, lo riferiscono gli stessi avvocati del presidente Usa, tra cui Bob Bauer, che ha affermato come la perquisizione della casa svoltasi il 20 gennaio sia durata ben 12 ore. 

Sono stati ritirati materiali ritenuti rilevanti per l'indagine, inclusi sei documenti contrassegnati come importanti; alcune carte risalgono al tempo in cui Biden era senatore, altre al periodo in cui era vicepresidente.

Perchè questi documenti sono importanti?

Secondo quanto affermato dalla Cnn, gli incartamenti della prima tranche (quella trovata nello studio di Washington) conterrebbero note di intelligence relative all'Ucraina, all'Iran e al Regno Unito. La presenza di documenti sull’Ucraina rappresenta una vera e propria bomba ad orologeria, considerando che suo figlio, il secondogenito Hunter, era inserito nella controversa società ucraina Burisma, nel 2014, proprio mentre Joe Biden, all’epoca vicepresidente degli Stati Uniti, sovrintendeva alle relazioni tra Washington e Kiev.

Le notizie si ricollegherebbero alle accuse già mosse da Mosca nel marzo del 2022 ( il famoso laptop dimenticato in un centro riparazioni nel Delaware) a Biden junior, finanziatore, attraverso il suo fondo d'investimento Rosemont Seneca, a Metabiota, un'azienda californiana contractor del Pentagono, specializzata nella ricerca su malattie che causano pandemie da utilizzare come armi. Addirittura in un'e-mail inviata a Hunter, nel 2014, si affermava il progetto per "l'indipendenza culturale ed economica dell'Ucraina dalla Russia". Le e-mail che tracciano gli interessi di Hunter sono state pubblicate prima sul New York Post, lo stesso tabloid statunitense che ne parlò per primo nel 2020, e successivamente nel Daily Mail.

Occorrerebbe fare chiarezza, quella che in questi giorni cercano i Democratic Party, proprio per fugare ogni possibile sospetto di conflitto di interessi e di collusioni con la difficile questione ucraina. 

Emilio Cassese - Agenzia Stampa Italia

 

 

 

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