Decreto Aiuti: Mims, per il settore trasporti previsti 70 milioni di euro per l’anno 2022

(ASI) Roma – Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) destina 70 milioni per sostenere il settore dei trasporti per fare fronte all’aumento eccezionale del prezzo dei carburanti. È quanto prevede il “Decreto Aiuti” approvato dal Consiglio dei Ministri e pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale.


In particolare, per il trasporto pubblico locale sono previsti 40 milioni di euro di contributo per il maggior costo sostenuto, nel secondo quadrimestre 2022 rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2021, per l’acquisto del carburante per i mezzi di trasporto pubblico locale e regionale su strada, lacuale, marittimo o ferroviario.

Inoltre, per quanto riguarda i servizi per il trasporto di persone su strada, è prevista l’istituzione di un fondo di 15 milioni di euro per gli operatori esercenti tali servizi. In particolare, si prevede un contributo fino al 20% della spesa sostenuta nel secondo quadrimestre del 2022 per l'acquisto di carburante per i mezzi adibiti al trasporto passeggeri e di categoria M2 (veicoli per il trasporto di persone con più di otto posti a sedere oltre quello del conducente e massa massima non superiore a 5 t), M3 (veicoli per il trasporto di persone con più di otto posti oltre quello del conducente e massa massima superiore a 5 t), a trazione alternativa a metano (CNG), gas naturale liquefatto (GNL), ibrida (diesel/elettrico), a motorizzazione termica conforme almeno alla normativa euro 5 prevista dai vigenti regolamenti europei.

I contributi riconosciuti a favore del settore del trasporto pubblico locale e di quello del trasporto di persone su strada non concorrono a formare la base imponibile ai fini delle imposte sul reddito e dell’IRAP e pertanto non sono sottoposte a tassazione.

Per il trasporto ferroviario merci, il decreto-legge prevede un contributo di 15 milioni di euro per il 2022 a favore di Rete Ferroviaria Italiana Spa (RFI) per ridurre, dal 1° aprile 2022 e fino alla fine dell’anno, l’entità del canone che gli operatori ferroviari del settore merci sono tenuti a corrispondere per l'uso dell'infrastruttura ferroviaria fino al 50% della quota eccedente la copertura del costo direttamente legato al servizio ferroviario.

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