+++ Usa – Russia: tensione sempre più alta, via ambasciatore americano da Mosca, crisi come nel 1952 +++

biden1(ASI) Sale la tensione tra le due superpotenze che entrano nella loro crisi più grave dal 1952. "Credo che sia importante per me parlare direttamente con i miei nuovi colleghi dell'amministrazione Usa sullo stato attuale delle relazioni bilaterali.

Inoltre non vedo la mia famiglia da ben oltre un anno e questo è un altro motivo importante per me per tornare a casa. Tornerò a Mosca nelle prossime settimane, prima di qualsiasi incontro tra Biden e Putin". Lo ha detto, questa mattina all’ agenzia di stampa Tass l’ ambasciatore americano in Russia. Il governo di Mosca aveva “suggerito”, nei giorni scorsi allo stesso John Sullivan, di ritornare negli Usa a causa delle elevate tensioni. Anche il rappresentante di Vladimir Putin è rientrato a casa, su ordine del ministro Sergej Lavrov, alcune settimane fa a causa dell’ escalation verbale e di sanzioni in atto fra la Casa Bianca e lo Zar.

"Le relazioni hanno ora toccato il fondo", ha sottolineato all’ ora di pranzo Dmitry Peskov, addetto stampa di Putin, aggiungendo che "ci sono certe conseguenze in caso di misure ostili prese contro il nostro Paese e di misure di rappresaglia adottate da noi".

Non abbiamo iniziato, in nessun modo, queste tensioni. “Esortiamo tutti a calmarsi, ad abbandonare la psicosi antirussa di massa e a tenere un dialogo costruttivo e moderato al fine di superare le divergenze che ci sono”, ha poi puntualizzato, scandendo che il suo Paese rimane aperto al dialogo. Ha fatto riferimento poi alla crisi in corso con la Repubblica Ceca. “Consideriamo il comportamento di Praga assolutamente infondato, distruttivo dal punto di vista delle relazioni bilaterali. Riteniamo che una linea simile sia priva di buon senso. Sembrano tentativi di mostrarsi imprevedibili ed aggressivi” a favore dei “compagni di Oltreoceano", cioè gli Usa.

Anche il Pentagono pare essere in massima allerta. “Lo spettro del conflitto non è lineare, né prevedibile. Dobbiamo tenere conto della possibilità che un conflitto porti a condizioni che potrebbero indurre, molto rapidamente, un avversario a considerare l’ uso del nucleare come l’ opzione meno negativa”. Lo ha scritto, su Twitter, il Comando Strategico delle Forze Armate degli Stati Uniti.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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