Iraq: esplosione mercato Baghdad, vittime

(ASI) Un attentato così grave non lo si vedeva dal giugno 2019. L’incubo della jhad è ripiombato così sull’Iraq, dopo un periodo di relativa calma. Un paio di violente esplosioni hanno avuto luogo, questa mattina, in un mercato rionale nel centro di Baghdad.

La zona interessata è stata quella di piazza Tayaran. La ricostruzione dell’accaduto, effettuata dalle autorità locali per bocca del portavoce militare del premier, ha messo in evidenza che le deflagrazioni sono avvenute al termine di un inseguimento. I due estremisti suicidi stavano cercando di fuggire alle forze di sicurezza nel distretto di Bab al – Sarqui, situato nella capitale. Hanno innescato dunque, una volta giunti nel luogo affollato, l’esplosivo che avevano addosso, causando la carneficina. Il bilancio ufficiale, comunicato dal governo, parla di almeno 28 morti e di 110 feriti. Molti di questi ultimi versano in gravi condizioni e quindi non è escluso che i numeri possano essere aggiornati al rialzo. L’esercito ha dichiarato la massima allerta, in particolare nella Green Zone. La cosiddetta Zona Verde, della città più importante della nazione dell’Eufrate, è conosciuta per la presenza di numerose sedi diplomatiche occidentali. Ca’è il rischio di ulteriori attacchi da parte di forze sciite, o da altre cellule terroristiche in sonno, le cui minacce si sono intensificate nelle settimane appena trascorse. Nessuno ha rivendicato il tragico episodio di stamane, ma le modalità con cui è avvenuto lasciano pensare ad un riemergere dell’Isis. E’ tipico infatti, del sedicente Stato Islamico, compiere gesti estremi come quelli odierni. Il Bahrein ha espresso, tramite una nota del proprio ministro degli Esteri, cordoglio alle famiglie delle vittime e l’augurio di una pronta guarigione alle persone colpite dagli effetti degli ordigni. Il Regno ha sottolineato così il proprio impegno nel sostenere il paese colpito nella lotta contro il terrorismo. Anche gli Usa di Joe Biden, insediatosi ieri alla Casa Bianca, hanno alzato la voce contro ciò che hanno definito, in un cinguettio sul profilo Twitter dell’ambasciata di Washington sul posto, “un atto di vigliaccheria riprovevole”.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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