Turchia: tentativi di riavvicinamento alla Nato e alla Grecia

Erdogan3(ASI) Tentativi di ridisegnare nuovi equilibri geopolitici. Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, è atteso nelle prossime ore a Bruxelles. La visita, secondo quanto si è appreso, dovrebbe durare un paio di giorni. Sarebbero in agenda incontri con i presidenti del Consiglio europeo Charles Michel e della Commissione Ursula von der Leyen, attesi a loro volta, la prossima settimana ad Ankara, per parlare col leader Recep Tayyip Erdogan. 

Il responsabile della diplomazia, della nazione della Mezzaluna, avrà diversi faccia a faccia poi anche con l'Alto rappresentante della politica estera del vecchio continente, Josep Borrell, alcuni deputati del parlamento comunitario con sede a Strasburgo e la sua omologa, nonchè vicepremier, Sophie Wilmès. Il programma include un colloquio, previsto per venerdì, pure con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. La missione giunge nel pieno di un'offensiva che ha lo scopo di provare a rilanciare le difficili relazioni con l’Occidente. Le divergenze in atto sono state causate dalle mire espansionistiche del Sultano, nelle aree marittime a lui vicine, insieme alla sempre maggiore sintonia con la Russia. Essa è stata concretizzata specialmente dopo l’acquisto dei missili S 400 dall’ esercito di Mosca. La mossa non era piaciuta all’Alleanza, né in particolare agli Stati Uniti, dal momento che il paese è membro del Patto Atlantico istituito il 4 aprile 1949 col trattato di Washington. Ci sono però altri problemi da risolvere. Riprenderanno dunque, lunedì 25 gennaio a Istanbul dopo cinque anni dalla loro interruzione, i “colloqui esplorativi” con la Grecia volti a trovare una soluzione in merito alle isole contese, ricche di risorse economiche, nel Mediterraneo orientale. Vi sono sul tavolo tuttavia anche molte questioni bilaterali altrettanto non di poco conto. Ci avviciniamo all’ appuntamento con “uno spirito di speranza”, ha fatto sapere oggi il premier di Atene, Kyriakos Mitsotakis nel corso di un dibattito in Parlamento, specificando che non discuterà elementi che considera diritti sovrani e che non ci sarà un atteggiamento ingenuo. “I negoziati riprenderanno dal punto in cui sono stati interrotti nel 2016”, ha assicurato il capo del governo ellenico.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

 

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