Usa: democratici contro Trump. Pelosi: “Si dimetta, è instabile. Non può avere codici nucleari”

TRUMP ASI copy copy copy(ASI) La tanto sospirata riconciliazione sembra allontanarsi sempre di più. "Dopo aver rivisto i recenti tweet di Donald Trump, abbiamo deciso di sospendere permanentemente l'account per il rischio di ulteriore incitamento alla violenza".

Lo ha affermato, nelle ultime ore, Twitter in una nota. La società ha bloccato la possibilità, sulla propria piattaforma, per il presidente americano uscente di comunicare. L’azienda teme che possano esserci ulteriori inviti ad atteggiamenti ostili, soprattutto con l’avvicinarsi del 20 gennaio, giorno in cui si insedierà, alla Casa Bianca, Joe Biden. La tensione, in tutta la nazione d’Oltreoceano, non accenna a diminuire. Non sembra essere bastata dunque la promessa del tycoon di avviare una gestione “ordinata e pacifica” del potere. I suoi avversari sono pronti a dargli battaglia. I componenti del Partito Democratico alla Camera continuano a domandare infatti la destituzione del presidente uscente, ai sensi del venticinquesimo emendamento della Costituzione americana, entro lunedì. L’accusa nei suoi confronti, contenuta all’interno della bozza del documento che sta circolando tra i parlamentari, è quella di “istigazione alla violenza” in riferimento a quanto è avvenuto tre giorni fa a Capitol Hill. L’accaduto – si legge nel testo secondo quanto riferito dalla tv Usa Cnn – ha “messo gravemente in pericolo la sicurezza degli Stati Uniti”. Tale giustificazione spinge la Speaker della Camera a scagliarsi contro il nemico politico di sempre. E’ un presidente instabile. “Se non lascerà l’incarico volontariamente – ha ammonito – il Congresso procederà con la sua azione”. Ha aggiunto di aver parlato col capo di stato maggiore congiunto, Mark Milley, "per discutere le precauzioni disponibili per impedire a un presidente instabile di avviare ostilità militari, o accedere ai codici di lancio e ordinare un attacco nucleare".

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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