Dichiarazione del portavoce dell'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia in merito alle dichiarazioni di alcuni politici italiani su Hong Kong

(poliziahongkomngASI) Il 2 luglio, alcuni politici italiani hanno inscenato un cosiddetto "Flash Mob" davanti all'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese, pronunciando accuse gratuite contro la Cina. Le respingiamo esprimendo il nostro forte scontento e disappunto.

 

L'obiettivo fondamentale della "Legge della Repubblica Popolare Cinese per la tutela della sicurezza nazionale nella Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong" è quello di tutelare la sovranità, la sicurezza nazionale e gli interessi di sviluppo, e di attuare fermamente il principio "un Paese, due Sistemi", garantendo una duratura pace e prosperità di Hong Kong.

La legge mira a punire un gruppo estremamente piccolo di elementi criminali che minacciano gravemente la sicurezza nazionale. La legge garantisce la sicurezza per la vita e le proprietà della maggioranza dei cittadini di Hong Kong, così come tutti i diritti e le libertà di cui essi godono. Al contempo, permette di tutelare meglio i legittimi diritti dei cittadini e delle aziende straniere presenti ad Hong Kong.

Salvaguardare la sicurezza nazionale è una sacrosanta responsabilità di cui il governo centrale di ogni paese deve farsi carico. Al mondo non c'è Paese, Italia e Cina comprese, che, di fronte a gravi crimini che ne minacciano la sicurezza nazionale, rimarrebbe seduto a guardare senza far niente.

Tali politici, che avevano denunciato gli atti di violenza e criminalità che hanno avuto luogo sul territorio italiano e avanzato proposte volte a rafforzare le misure legislative in materia di ordine pubblico, di fronte alle deliberate violazioni della legge da parte dei violenti di Hong Kong, che sfociano persino in crimini di separatismo, fingono invece di non vedere e non sentire.

Il governo centrale cinese tutela la sicurezza nazionale attraverso una legislazione e garantisce la stabilità e la durata nel tempo del principio "un Paese, due Sistemi", mantenendo la prosperità e la stabilità di Hong Kong. I suddetti politici, invece, applicano due pesi e due misure rispetto a quanto sta avvenendo a Hong Kong, mettendo in scena lo spettacolo cui abbiamo assistito con dispiacere.

Vorrei ribadire che gli affari di Hong Kong sono politica interna cinese, su cui i paesi esteri non hanno diritto di ingerenza. Nessuno deve sottovalutare la ferma determinazione del governo cinese e di 1,4 miliardi di cittadini cinesi nel tutelare la sovranità, la sicurezza e lo sviluppo nazionale.

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