Venezuela, ora è scontro anche con la Ue

venezuelavsue(ASI) Venezuela sempre più isolata a livello diplomatico, ora infatti si è aperto uno scontro dialettico anche con l’Unione europea dopo che Bruxelles ha approvato il piano statunitense per la formazione di un governo di transizione nel paese indiolatino.

 

Jorge Arreaza, ministro degli Esteri di Caracas, ha infatti parlato di “aggressione di Washington contro la sovranità nazionale venezuelana” bocciando la decisione dell’Ue di assecondare i propositi della Casa Bianca.

Da parte sua l’Ue ha spiegato di voler sostenere la proposta a stelle e strisce “per raggiungere la pace nel paese attraverso i negoziati”; una posizione fermamente condannata dai vertici del paese sudamericano che hanno anche condannato “il silenzio dell’Europa alle iniziative incostituzionali e interventiste degli Stati Uniti”.

L'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, ha spiegato che l'Unione europea giudica la proposta di "transizione democratica per il Venezuela" avanzata dagli Stati Uniti in linea con la posizione Ue di una ricerca di soluzioni pacifiche alla crisi attraverso un negoziato che porti alla nascita di un governo democratico grazie ad elezioni libere ed eque. Sempre l’eurocrate ha anche auspicato la rimozione delle sanzioni contro il Venezuela.

Naufragato il golpe di Juan Guaidò gli Usa sono tornato ad auspicare un cambio di governo in Venezuela proponendo di affidare a un Consiglio di stato eletto da tutti i partiti le funzioni di governo transitorio utile a convocare nuove elezioni "libere ed eque" a breve medio termine; anche se il primo passo per far partire il processo è quello di un’uscita di scena di Maduro, da anni nemico giurato di Washington, e di Guaidò. Il piano di transizione prevede anche l'espulsione "degli agenti dell'intelligence cubana" e il coinvolgimento "cruciale" delle forze di sicurezza, liberate dal ruolo di "persecutori del popolo" "forgiato dal regime". In caso di successo della strategia, e dovendosi verificare "le condizioni", la Casa Bianca si dice anche disposta a "limare" le sanzioni esistenti.

Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia

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