Società: Giovani e violenza. Il pensiero superficiale annulla la pedagogia dell'amore che ci rende vere donne e veri uomini 

maimone1(ASI) Vedere tanti giovani coinvolti in episodi di violenza non può lasciare indifferenti, in quanto è un dato allarmante, significativo di un malessere sociale sempre più dilagante. Non è più solo il ghetto delle grandi città, non sono più solo le periferie degradate ad essere teatro di violenza e di decadenza morale.

Occorre prendere atto che il  fenomeno della violenza giovanile si verifica in ogni ambito ed in tutte le classi sociali.

Perché?  Perché è esplosa, manifestandosi  in forme davvero tragiche ed incontenibili,  la sofferenza morale e spirituale dell’ universo giovanile , posto a dura prova dalle contraddizioni insormontabili  che caratterizzato l’epoca attuale.

Tanti giovani rincorrono facili conquiste, quali il piacere, il denaro, il possesso delle cose, ma tali conquiste sono fatue e deviano la mente del giovane dalla ricerca di ciò che nutre l’animo e la mente.

Ciò che nutre l’animo e la mente dell’uomo non vi è dubbio che debba essere coltivato, sin dalla nascita: ciò avviene solo ad opera dell’azione educativa della famiglia, della scuola, delle Istituzioni, della Chiesa e delle religioni la cui finalità è Dio.

Proprio in quanto frutto del processo educativo ciò che nutre l’animo e la mente non si improvvisa, ma si accresce,  man mano,  attraverso la pedagogia dell’amore, che ci rende vere donne e veri uomini . Il grido di dolore dei giovani e di quanti fanno della violenza il modo di vivere la vita parla di una lacerante  crisi dei valori,  acuitasi a tal punto da poter dire che la società attuale è pervasa da una frattura, da una scissione che la rende dolorante,  generatrice  di solitudine interiore, nonché violenta.

Il presente non vi è dubbio che sia l’espressione di ciò che si è costruito nel corso degli anni. Non si può negare, perché è un dato storico, che gli ultimi 30 anni  hanno visto l’affievolirsi progressivo del significato fondante dei valori su cui erano stati costruiti i pilastri di una civiltà che si prefiggeva di porre al centro il valore dell’essere umano, considerato soggetto e non oggetto. Tale finalità non era puramente casuale, ma espressione dell’unica verità imprescindibile su cui poggia il senso della vita, ossia che la storia la scrivono gli esseri umani e i loro  valori. 

Cosa si è verificato perché si affievolisse la cultura umana?

Numerosi fattori entrano in campo, derivanti da un evento drammatico qual è il crollo di un sistema economico incentrato sul potere e sulla sopraffazione, che, in quanto tale, non ha saputo, né poteva, conciliare il piano materiale della vita con il piano spirituale e morale della vita.

La crisi economica non è solo stata, né può solamente definirsi ,  la crisi del “mercato” , ma è anche la crisi dei valori umani.

E se i valori umani sono posti in crisi, quale significato assume l’esistenza? La convinzione che “lasciarsi  vivere ” sia il modo migliore di essere al mondo  sembra dominare la coscienza di molti.

Assumersi la responsabilità di decidere quale comportamento sia moralmente equo, in quanto non solo non lede gli altri, ma, nel contempo,  non lede neanche noi stessi, anzi qualifica noi stessi, migliora noi stessi e gli altri,  è diventato per tanti  un’opzione:  tutto , quindi, può diventare lecito.

Raggiungere facilmente il proprio scopo è la filosofia dominante nell’epoca attuale: da qui la violenza, il cui significato è la mancanza di riflessione relativamente al dominio dei propri istinti.

Il pensiero superficiale è imperante, ma esso  riuscirà tragicamente , man mano,  come si può verificare, ad “anestetizzare” le  coscienze. 

La cultura della violenza potrebbe, pertanto, avere il sopravvento. Le nuove generazioni pagano lo scotto dell'assenza di chi avrebbe dovuto prendersi cura della formazione delle loro coscienze,  figli  di un tempo in cui lo smarrimento spirituale è sempre più manifesto.

La famiglia è cambiata , sono cambiati i suoi valori, la politica crea solo miti e personaggi egocentrici che fanno del potere il loro obiettivo primario . 

Manca l'anelito solidale, trasmesso ai giovani dalla  famiglia tradizionale,  dalla  politica intesa come servizio all'umanità, dalla religione cristiana e dalle religioni la cui finalità è Dio.

Ne consegue la nascita di un individualismo sfrenato che porta il giovane  a cercare il  mero soddisfacimento personale , non sentendosi  partecipe di  un contesto  sociale in cui interagire con gli altri per il suo sviluppo, per l'interscambio delle idee, ossia della creatività, finalizzata alla costruzione di una realtà civile tesa al miglioramento della collettività e non di pochi , alla condivisione degli spazi del benessere, alla solidarietà, al miglioramento della condizione umana. Pochi giovani sentono l'esigenza di essere testimoni del miglioramento morale e sociale della realtà odierna, realizzato mediante l’impegno sociale, politico ed umanitario.

Sarebbe erroneo attribuire il decadimento morale al progresso tecnologico , inteso come  sviluppo degli strumenti tecnologici che la persona utilizza per ottimizzare il proprio lavoro e quanto attiene la propria  vita privata.  Difatti, lo sviluppo della tecnologia ha determinato il miglioramento di tanti ambiti della vita umana.

E’, invece, senz'altro vero che l’uso distorto della tecnologia possa aver determinato un dilagante individualismo.

Internet è un bene, diventa un male se i contenuti che con esso si veicolano sono diseducativi ed incitano alla violenza e alla volgarità. Non si può negare che il proliferare di messaggi, i cui contenuti pongono al centro l’edonismo, la ricerca del benessere individuale, del lusso sfrenato, inneschi  un processo nocivo in termini di cultura sociale, che non sarà più espressione dei moti più elevati dell'animo umano .

Tale sotto-cultura sociale può aver svilito l'interesse degli adolescenti e dei giovani per le dimensioni più profonde della vita umana.  

Ne è testimonianza il nichilismo ed il qualunquismo imperante.

Potremmo interrogarci e chiederci: “A cosa è valso l’impegno dei grandi  pensatori che hanno  spronato con  il loro pensiero  tante donne e tanti uomini all'impegno concreto a favore dell’emancipazione umana? A cosa è valso l’impegno della Chiesa proteso alla creazione di una coscienza umana sempre più evoluta , sull'esempio della vita di Gesù ? A cosa è valso l’impegno degli uomini di buona volontà nell'ambito della vita politica nel corso della storia umana?”. Non dobbiamo essere pessimisti . Alla notte segue sempre il giorno. Ma noi uomini di buona volontà mettiamoci subito all'opera, mentre è ancora buio, non possiamo aspettare!

Facciamo in modo, forti dei messaggi ricevuti dai nostri amati educatori, che, attraverso il nostro impegno, ogni  essere umano divenga pienamente consapevole della necessità ineludibile di diffondere, nella relazione con gli altri e con la vita in ogni sua manifestazione, lo splendore che reca in sé , superando la morte che il materialismo senz'anima vuole disseminare nella società civile e nel cuore umano.

Biagio Maimone

 

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