Banche e banchette in crisi

(ASI) Una doverosa premessa: NON siamo esperti del settore bancario, né abbiamo mai ricoperto cariche di alcun genere in nessuna banca e pertanto le nostre osservazioni sono di natura generale e si basano solamente sulla logica e sui fatti.

Le cronache ci riportano ogni giorno la notizia di banche, specialmente quelle piccole, in grosse difficoltà economiche a causa di bilanci pericolosi che le pongono a rischio di fallimento con tutte le conseguenze negative per i risparmiatori.

Quello che balza evidente è la grande massa di passivo reale dovuto a crediti inesigibili che però, con un artifizio legale sono messi in bilancio tra gli "attivi" sebbene tutti sappiano che essi sono in realtà un "passivo" proprio a causa della propria inesigibilità.

Altrettanto chiaro risulta il fatto che se questi prestiti sono diventati inesigibili, per buona parte la causa è dovuta alla "leggerezza" con cui i funzionari direttivi preposti li avevano concessi o per incompetenza professionale oppure, ancora più grave, per opportunismo politico dato che spesso la dirigenza è di nomina politica.

Si tratta dunque, in ogni caso, di COLPA GRAVE!!

A questo si aggiunga il comportamento di quei funzionari che, a crisi aziendale in corso, convincevano i clienti più sprovveduti ad acquistare azioni o obbligazioni delle loro banche già sapendo che così avrebbero carpito e distrutto i risparmi di tutta una vita!!

Ma un'altra grave colpa risulta a monte e cioè lo scarso livello di controllo degli organi preposti che, o per propria leggerezza oppure per mancanza degli strumenti idonei, non hanno a suo tempo denunciato e bloccato i comportamenti leggeri o incompetenti di quei funzionari di banca.

Ci viene in mente quella battuta che si chiedeva se è più criminale rapinare una banca oppure fondare una banca ...

Certamente quando il sistema spinge a ottenere ad ogni costo traguardi aziendali, pena l'intralcio alla propria carriera, i funzionari sono spinti ad azioni poco ortodosse, quando non truffaldine, pur di raggiungere i "badget" richiesti dalla direzione.

Ciò significa che il marcio sta nel "sistema" e che è la sua avidità a creare spesso situazioni innaturali e pericolose fregandosene dei sacrifici dei risparmiatori, dell'etica professionale e della giustizia !!!

Il fatto che molte banche siano di proprietà degli azionisti non significa nulla dato che poi il controllo reale sulle politiche economiche dell'azienda resta nelle mani dei dirigenti che sono quelli che determinano cosa fare e cosa non fare nella quotidianità.

Il potere degli azionisti è formale, per non dire virtuale, e NON reale e caso mai è colpa della politica, che influenza le nomine dei dirigenti, se le cose poi vanno come vanno ..!!

Per ovviare a tutto ciò noi non diciamo di nazionalizzare le banche, ma senza dubbio riteniamo che sarebbe opportuno aumentare i controlli, dare gli strumenti idonei per farli ed aumentare in modo significativo e deterrente le pene per coloro che derogano dalle regole.

Alessandro Mezzano

 

===================

*ASI precisa: la pubblicazione delle lettere in redazione non significa necessariamente condivisione dei contenuti delle stesse, che lo ribadiamo: rappresentano pareri e posizioni esclusivamente personali,  per cui ASI declina ogni responsabilità.  Il nostro intento è di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, invitiamo i lettori ad approfondire sempre l'argomento trattato e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione.

 

Continua a leggere