Il settore automobile e la crisi economica in Italia, ricavi giù del 22%

andamentoauto(ASI) Circa 12 anni è l’anzianità media delle automobili che circolano in Italia. Il nostro Paese ha uno dei parchi del settore più vecchio di Europa. Dietro alle apparenze di un esplosione del mercato in questione, la realtà scaturita dalla crisi economica legata al Covid-19 presenta un pesante arretramento.

Secondo i dati diffusi da Acea, l’associazione dei costruttori che operano in Europa , ad aprile le vendite di macchine nell’Europa Occidentale hanno registrato un aumento del 255,9% rispetto allo stesso mese del 2020. I dati si riferiscono ai Paesi di fascia Eftasigla di European Free Trade Associationcostituita il 20 novembre 1959 a Ginevra, e ratificata daAustria,Danimarca, Svezia, Portogallo, Svizzera e Regno Unito. Secondo i dati sono state immatricolate oltre un milione e 39 mila nuove vetture. Tuttavia rispetto allo stesso mese del 2019 è presente un calo di circa 300 mila unità, pari al 22,7%.

Le stime elaborate per il 2020 non coincidono con l’attuale crisi economica scaturita dal virus. Questo e l’anno precedente sono stati penalizzati dai continui periodi di confinamento e restrizione lockdown. Secondo il Centro Studi Promotor, la reale situazione è quella di un mercato automobilistico ancora fortemente provato dalla pandemia. E lo stesso discorso vale per il primo quadrimestre del 2021, che rispetto allo stesso periodo del 2019, accusa un calo del 25% con tutti i mercati nazionali dell’area in crisi, tranne il piccolo mercato svedese in crescita dell’8,3%. La diminuzione include i cinque maggiori Paesi dell’area e cioè Germania (-25,6%), Italia (-16,9%), Francia (-21,5%), Regno Unito (-34,2%) e Spagna (-39,3%) che assorbono il 70,2% delle immatricolazioni in Europa Occidentale. La miglior tenuta del mercato italiano è dovuta agli incentivi, che tuttavia non sono bastati per riportare il mercato al livello del 2019, ma hanno comunque consentito di contenere le perdite.

È Gian Primo Quagliano, Presidente di Promotor ad esprimersi dicendo : “ Purtroppo lo stanziamento per incentivi alle vetture con emissioni di CO2 tra 61 e 135 gr/km si è esaurito l’8 aprile e questa situazione fa temere un crollo delle vendite di auto in Italia nei prossimi mesi, l’Italia ha un parco auto tra i più vecchi di Europa, circa 12 anni”. Queste parole non incoraggiano anche a fronte di una crisi economica sempre più palese per quanto concerne tutti i comparti produttivi ed economici. Se pur con l’estate e le riaperture si confida nella speranza, occorrerà maggiore impegno per far salire di qualità i settori economici. Si aspettano gli aiuti a livello Europeo. Gli italiani si chiedono quando vedranno la fine di questa grave recessione.

Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia

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