Re Mind, presidente Paolo Crisafi al workshop su politiche, attori e strumenti per la non autosufficienza
crisafi(ASI) Bologna -- Forum della Non Autosufficienza e dell’Autonomia Possibile - Centro Congressi Savoia Hotel Paolo Crisafi, Presidente di Re Mind partecipa al Workshop sulle Politiche per la Non Autosufficienza nel contesto del Forum che si svolge a Bologna sulla non autosufficienza e sul ruolo svolto da soggetti pubblici e privati (profit e non profit) e dai nuclei familiari (caregiver).
Crisafi ha ringraziato il prof Stefano Castrignano’ per l’ottima organizzazione su tematiche quanto mai importanti per dare risposte alla necessità di estendere nel tessuto sociale risposte coerenti sui temi dell’assistenza socio sanitaria, della non autosufficienza e della cronicità grazie al ricorso ai nuovi modelli di welfare (welfare pubblico, contrattuale, territoriale, welfare di prossimità, welfare integrativo, ecc.). Re Mind è consapevole, concordando con l’intento degli organizzatori dell’importante appuntamento felsineo, dell’importanza di disegnare una politica per la non autosufficienza, valorizzando e mettendo sin da subito a fattore comune player, strumenti e politiche esistenti, individuando al contempo possibili percorsi prospettici di efficientamento degli strumenti a disposizione. Crisafi precisa che è fondamentale soffermarsi sui processi di congiunzione tra la crescente denatalità, strettamente legata all’aumento della presenza degli anziani, e il persistere degli effetti della crisi economica che non accenna a trovare esiti positivi verso un deciso sviluppo e una consistente crescita economica, quest’ultima non certo in linea con gli standard europei. Tutto questo ha contribuito a inceppare il meccanismo di protezione dei bisogni delle persone non autosufficienti minando in termini irreparabili l’unica vera risorsa capace di offrire risposte: la solidarietà intergenerazionale che trovava nella famiglia la massima espressione di contrasto alla solitudine, alla mancanza di servizi, alle difficoltà quotidiane. La Regione Emilia Romagna, secondo il Presidente di Re Mind, è da sempre in prima linea nel definire risposte efficaci al crescente smantellamento del welfare con riferimento particolare all’assistenza e al supporto alle fasce sociali più deboli. Anche nei confronti del sistema integrato degli interventi nei confronti delle persone con gravissime disabilità, l’Emilia Romagna ha confermato questa sua capacità di leadership: la Deliberazione della Giunta Regionale 2068 del 2004 costituisce il primo esempio di iniziativa emanata da una Regione in Italia per garantire alle persone e alle famiglie dignità e alto livello della qualità della vita insieme alla tutela del fondamentale diritto di permanenza del proprio domicilio o nel territorio di residenza. Non a caso la maggioranza delle persone viene assistita a domicilio con finanziamenti specifici. Un reale strumento di assistenza che ha dato prova, in questi anni, di efficienza e presenza capillare sul territorio. Si afferma quindi l’esigenza, sempre secondo Crisafi, non solo di proseguire e implementare questo percorso ma anche di offrire risposte adeguate a situazioni critiche come quelle riguardanti le persone rimaste sole senza alcun aiuto e che non possono godere della fondamentale assistenza della famiglia. Siamo a Bologna e quindi non si poteva non parlare della Emilia Romagna ma ci sono altre Regioni (Lazio, Lombardia, Puglia, Sardegna, Veneto ad esempio) che hanno adottato e/o stanno studiando misure efficienti a tal fine. Quali le proposte di Re Mind nate nei confronti in think tank/gruppi di lavoro? Una grande sinergia tra pubblico e privato nella difesa e nella ricostruzione della rete del welfare. In particolare Fondi Pensione, Fondi Sanitari, Società di Mutuo Soccorso, Assicurazioni, Enti del terzo settore, insieme ad altri soggetti privati, dovranno adottare un modello più sinergico e integrato, rispetto a quello attuale, per contribuire alla creazione di una struttura di offerta di servizi monetari e di assistenza, in grado di fronteggiare i fabbisogni emergenti connessi alla silver age. A tale scopo, ci si potrà avvalere ad esempio di nuove forme contrattuali come il “viager”, utile e intelligente forma di vendita con una rilevante valenza di solidarietà sociale, capace di rappresentare una soluzione ai crescenti problemi della terza età e delle forze sociali più deboli. Con la forma del “viager” il vitalizio maturato dalla vendita di un immobile di proprietà dovrà essere pagato per tutta la durata della vita del venditore, mettendolo al riparo da ogni rischio e offrendo così la possibilità di un significativo aumento del tenore di vita con un reddito elevato. Altre idee sono in fase di analisi.
Così in una nota Re Mind.
 
 

 

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