Storie che devono finire. La rassegna nei circoli Arci per dire No alla violenza sulle donne

(frame DI reverginationASI) Una rassegna per stimolare una riflessione sulle cause culturali che rendono possibile, accettata o sottovalutata la violenza di genere contro le donne.

La organizza il Comitato Arci Torino con il gruppo dei circoli che si occupano di promozione della lettura in Torino, con iniziative in programma da venerdì 1 novembre a venerdì 13 dicembre. Attraverso l'impiego di diversi linguaggi artistici, che spaziano dal romanzo alla grafic novel, dalla mostra al cinema, dal dibattito al teatro, con "Storie che devono finire" si prova ad indagare un tema attualissimo, cercando di avvicinare anche pubblici molto diversi. Occorre parlare di violenza, specie a chi non ha mai avuto occasione di riflettere sulla questione, capirne le cause, e il Comitato Arci Torino, presieduto da Andrea Polacchi, ha creduto necessario l'impegno su questa tematica. L'ha fatto coinvolgendo più spazi (tre le circoscrizioni coinvolte) e chiedendo a ognuno di declinare la propria programmazione culturale rispetto al tema, scegliendo il linguaggio e la forma più attrattiva per il suo pubblico. Così, nel cartellone, c'è la presentazione del romanzo noir "I giorni dell'ombra" di Sara Bilotti e l'incontro “Armageddon was yesterday - Today we have a serious problem” con la psicoterapeuta Simona Ramella Paia, la mostra fotografica "Rockin' Women - donne e underground musicale" che ritrae donne nella musica rock contro gli stereotipi di genere e la proiezione del cortometraggio "Revirgination" che tratta il tema della verginità in Albania. E, ancora, la presentazione del romanzo "Rosso come una sposa" di Anilda Ibrahimi, la presentazione di "Bambinacce" e di "Io sono Una", graphic novel inglese alla presenza della traduttrice Marta Barone, e lo spettacolo teatrale "Madamadorè - la zona grigia della violenza" della compagnia Asola di Govi. Previsto anche l'incontro con i giornalisti e fotoreporter di Action Aid India che analizzano la situazione delle donne vittime di violenza in India e in Italia grazie al supporto narrativo offerto dai loro reportage fotografici.

Tatjana Giorcelli, presidente del circolo Babelica e  coordinatrice della rete dei circoli torinesi che si occupano di promozione della lettura: «Questa rassegna è frutto di un intenso lavoro progettuale che ha visto la partecipazione di circoli molto differenti tra loro ma che sono stati capaci di sfruttare le loro diverse peculiarità per dare vita ad una narrazione sfaccettata di un unico grande tema - dichiara - Ci auguriamo che "Storie che devono finire" sia il trampolino per progettare insieme molti altri eventi letterari con l'intento di avvicinare quante più persone alla lettura in tutte le sue forme».

Il cartellone

Venerdì 1 novembre ore 21. Laboratorio performativo de L’Asola di Govi, via Valprato 68 - Docks Dora (Padiglione F), Circ 6.

Madama Dorè ovvero: la zona grigia della violenza di genere, spettacolo teatrale a cura de L’ Asola di Govi. 

“Madama Dorè” si struttura attraverso la proiezione di un cortometraggio dal titolo “Sono le 11 di sera” sul tema del femminicidio, due brevi performance musicali dedicate alla violenza di genere e due monologhi teatrali interpretati da Sanah e Loveth, giovani donne immigrate dal Marocco e dalla Nigeria. Chiude la serata l’intervento di Francesca, operatrice sociale qualificata, che introdurrà il dibattito attraverso un finale a sorpresa lontano da schemi e da definizioni stereotipate, con lo scopo di stimolare la discussione con il pubblico presente.

Venerdì 8 novembre ore 19. Circolo Banfo, via Cervino 0, Circ 6.

Tre voci per raccontare la vita delle donne in Albania. Presentazione del romanzo di Anilda Ibrahimi “Rosso, come una sposa”, edito da Einaudi, e proiezione del corto "Revirgination" di Elena Beatrice e Daniele Lince.

Attraverso due opere si riflette sul ruolo della donna nella società albanese: il cortometraggio di due autori italiani e il romanzo della scrittrice di albanese Ibrahimi. "Revirgination" parla di una coppia che decide di sposarsi ma si scontrerà con una vecchia tradizione che in realtà vecchia non è: la madre dello sposo vuole essere presente alla prima notte di nozze della coppia per assicurarsi che la sposa sia vergine. "Rosso, come una sposa" segue le generazioni di donne di una famiglia albanese dall’inizio del Novecento a oggi. 

Giovedì 14 novembre ore 21. La Cadrega, via Principessa Clotilde, 23 bis/A, Circ4.

Presentazione della graphic novel "Io sono Una" alla presenza della traduttrice Marta Barone, a cura del Circolo La Cadrega e dell’associazione Officine Corsare.

Mischiando stili, linguaggi e atmosfere il libro va oltre l’autobiografia ed esplora la responsabilità sociale di una cultura in cui l’arroganza maschile rimane incontrastata, mentre la solitudine in cui è lasciata la vittima è una nuova e continua violenza. «Questo libro è un urlo per conto di tutte le donne del mondo.»

Venerdì 22 novembre ore 19. Arci – Comitato Territoriale di Torino, via Verdi 34, Circ. 1

Armageddon was yesterday. Today we have a serious problem

Incontro con Simona Ramella a partire dai romanzi di Steig Larsson, a cura dell’Associazione Amaranto.

Simona Ramella Paia è psicologa psicoterapeuta, psicologa forense e presidente dell’Associazione Paviol che si occupa del supporto psicologico, sociale, educativo a soggetti, adulti e bambini, vittime dirette o indirette di violenze e ha sviluppato anche programmi specifici rivolti ai perpetratori. In questo incontro presenta il primo libro della trilogia di S. Larsson “Uomini che odiano le donne”. Analizzando alcuni brani, si comprendono le radici psicologiche della violenza degli uomini sulle donne, il riconoscimento della nostra eredità filogenetica arcaica che ancora agisce in noi. Questa non porta a scusare la violenza, ma, al contrario, a smascherarne la primitività̀ e il valore ormai completamente disadattivo in quanto non produce benessere né per i singoli né per la società̀.

Sabato 30 novembre ore 19.  Associazione Babelica, via Pacinotti °29, Circ 4.

Rockin' Women - donne e underground musicale.

Mostra fotografica a cura di Patrizia Peigottu e dell’associazione Babelica.

Donne del rock del punk e dell'underground musicale, oggi come nel passato si dimostrano capaci di portare la bandiera della ribellione, del cambiamento e della passione per la musica, svincolandosi da stereotipi di genere, stile ed etichetta.

Apertura fino al 29 febbraio 2020, dal lunedì al venerdì 9-16; serali e festivi su prenotazione: 338/43.92.037.

In occasione dell'inaugurazione, "I giorni dell'ombra". Presentazione del romanzo alla presenza dell’autrice Sara Bilotti, conduce l’incontro Manuela Barbar della rivista letteraria "Crack", a cura dell’associazione Babelica.

Un cortile, un palazzo, appartamenti, stanze, porte, finestre. Perlopiù chiuse. Vite distorte, stranianti e stranite. Perlopiù chiuse. Una parvenza di normalità, che è tale solo per il rifiuto, figlio della paura e dell’abitudine, di guardare oltre. Un romanzo che parla di violenza psicologica, di violenza domestica, ma anche della forza di reagire, di affrontare le proprie paure e i propri traumi, della solidarietà e dell’amicizia.


Venerdì 7 dicembre ore 21. Circolo B-Locale, via Bari 22, Circ 4.

Incontro con Action Aid.

Relatori Paolo Roberto Chiovino e  Sara Melotti. Presentazione dei progetti in India, a Bophal con proiezione foto di Marco Gualazzini, vincitore del World Press Photo 2019 e analisi del lavoro condotto in Italia a supporto dei centri antiviolenza

Venerdì 13 dicembre ore 21. Circolo B-Locale, via Bari 22, Circ 4.
"Le bambinacce". Presentazione del libro con gli autori Veronica Raimo e Marco Rossari. Modera Giulia Muscatelli.

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