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Teatro Stabile di Catania "I Giganti della Montagna": emozioni e pathos

(ASI) Un toccante dramma incompiuto creato da Luigi Pirandello durante la fase finale della sua vita. Una continua metafora che pone al centro l’arte e la sua possibile scomparsa: "Chi ucciderà l´Arte? Forse l´Arte stessa, bruciata dal sacro fuoco che pure la alimenta. L'Arte, magnifica ossessione destinata a schiantarsi contro il rifiuto e l´insensibilità del potere materiale". Questo è l’epilogo creato da Stefano Pirandello per omaggiare un capolavoro creato dal padre e dedicatogli prima di morire.

Ma cos’è l’arte? Per Pirandello, l’arte è rappresentata dalla contessa Ilse (Magda Mercatali) e dalla sua compagnia teatrale, capocomica di una compagnia, ormai ridotta in miseria, di attori girovaghi venuta a redimere con la "Favola del figlio cambiato" gli orgiastici giganti, assassini della Cultura pura. L’arte è quindi una donna, protagonista che va ad incastonarsi alla perfezione all’interno della prestigiosa stagione del Teatro Stabile "Donne. L’altra metà del cielo".

Dall’incontro della contessa con Cotrone, detto "Il mago" (interpretato magistralmente da Vincenzo Pirrotta), si dà vita ad un incessante susseguirsi di apparizioni ed evocazioni, di doppi e di identità rubate. La missione di Ilse, personificazione del Teatro puro, è quella di far vivere la Poesia anche fra la gente, e decide di affrontare il confronto con la realtà e con i "Giganti". Ma i giganti non sono abituati all’arte e quindi, non sono in grado di accettarla. Così si consuma il personaggio di Ilse, assumendo il ruolo di vittima sacrificale e morendo di una morte tragica e violenta. Come e più che in altre sue opere, nei Giganti della Montagna Luigi Pirandello avverte acutamente quanto l'Arte, libera manifestazione dello spirito, sia nel suo esercizio costantemente minacciata da nemici più o meno consapevoli.

La produzione di grande formato si avvale delle scene di Antonio Fiorentino, i costumi di Elena Mannini, le musiche di Marco Betta, i movimenti coreografici di Donatella Capraro, le luci di Franco Buzzanca. Di prestigio il cast degli interpreti che vede nei ruoli principali Magda Mercatali (Ilse, la Contessa), Vincenzo Pirrotta (Cotrone), Gian Paolo Poddighe (il Conte), affiancati da Anna
Malvica, Vitalba Andrea, Giancarlo Condè, Barbara Gallo, Enzo Gambino, Camillo Mascolino, Plinio Milazzo, Giampaolo Romania, Sergio Seminara. In scena anche tredici talenti neodiplomati alla Scuola d’Arte drammatica dello Stabile etneo: Lucia Fossi, Luca Iacono, Marina La Placa, Liliana Lo Furno, Alberto Mica, Viviana Militello, Nicola Notaro, Ramona Polizzi, Lucia Portale, Francesco Russo, Clio Scira Saccà, Giorgia Sunseri e Irene Tetto.

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