Il volto nascosto di Perugia nel nuovo libro di Marco Nicoletti. La Perugia di Pound, Malaparte, Prezzolini

misterodiperugia(ASI) Alle grandi personalità che, nel tempo, hanno conosciuto e compreso a fondo Perugia non è mai sfuggita la realtà di mistero e di ombra che aleggia in questa città e che ne caratterizza l'identità più profonda e sfuggente.

L'aspetto misterioso ed enigmatico del capoluogo umbro è al centro del volume "Il mistero di Perugia, miti, figure ed enigmi" di Marco Nicoletti, già autore del fortunato "La Perugia dei papi. Tirannie,  perversioni, splendore" e in distribuzionale nazionale a partire da giovedì trenta dicembre con Intermedia Edizioni. Si inizia dal tema generale delle fondazioni urbane e dei miti ad esse legati, quello eulisteo nel caso particolare di Perugia, per tentare di comprendere da quale matrice  religiosa, magica e sapienziale nascano le città antiche e quali “entità”, in virtù dei riti posti in atto, vadano ad abitarle una volta consacrate.

logge PerugiaIl mitico fondatore della città sarebbe stato infatti il leggendario Euliste che avrebbe dato vita al primo luogo sacro in quelle che sono attualmente le Logge di Braccio, favoleggiato luogo di sepoltura dello stesso eroe.  Ricettacoli di magie attrattive, le città antiche, simili a corpi spiritualizzati, generano o richiamano personalità a loro affini le cui identità trovano in esse atmosfere propizie ed adeguati spazi di  espressione.  Nel caso di Perugia, ecco dunque resuscitate le figure di alcuni uomini che nel secolo scorso  ne vennero fatalmente attratti; letterati, artisti, scienziati, avventurieri che risposero al suo richiamo, simili ad altri illustri visitatori, descritti da Angelo Maria Ripellino, che nei tempi passati unirono il proprio nome alla magia di Praga, ai suoi fantasmi e alle sue  misteriose vicende.

poundPer completare il diorama di questa singolare città, ecco la visita ad alcuni luoghi geniali collocati in una  propria dimensione fuori dal tempo , tutti carichi di memorie e didatticismi ermetici.   La dimensione sfuggente di Perugia viene portata alla luce da Nicoletti anche ripercorrendo i profondi legami che con la città ebbero personaggi di primo piano della cultura italiana ed internazionale, molti dei quale legati da rapporti di amicizia e frequentazione con la famiglia dello stesso Nicoletti. E' il caso ad esempio, del poeta americano Ezra Pound, amico del nonno dell'autore che frequentò ripetutamente Perugia negli anni Cinquanta "per compiere scandagli filosofici". Allergico ai grandi alberghi, il poeta risiedette in un appartamento di via del Bulagaio a cui fece riferimento nella sua opera più celebre, i Cantos, ricordando i numerosi gatti che popolavano quella via.

Vero e proprio perugino di adozione su Curzio Malaparte, al secolo Curzio Sukert che sosteneva "Perugia è la sola città di cui sono veramente innamorato. E' la mia amante, la mia prima amante".  Di Malaparte vengono riportati anche le sue considerazioni sarcastiche e impietose sul carattere degli umbri che lo scrittore aveva conosciuto bene nel corso della prima guerra mondiale. 

prezzoliniParticolarmente significativo anche il ritratto di Giuseppe Prezzolini, definito da Montanelli “Il mio unico maestro”. A Perugia, Prezzolini abitò a via degli Sciri, dove si fermò per due anni dopo esservi arrivato in viaggio di nozze.

 

                                                                                                                                                                                                                      Altri personaggi che legarono in maniera significativa la propria esperienza con la città sono stati Riccardo Bacchellli, Robert Fitzgerald, il pittore rumeno Eugen Dragutescu, il pittore Carlo Tisato e tanti altri di cui Nicoletti tratteggia il ritratto. Una galleria in cui ritroviamo anche il perugino Aroldo Bellini, enfant prodige dell’architettura italiana tra i più amati del fascismo ed autore di ben tredici delle sessanta statue marmoree che ancora ornano la sommità dello stadio dei Marmi di Roma. E’ lui che avrebbe dovuto realizzare il Gigante littorio, la gigantesca scultura con le fattezze di Mussolini che il regime avrebbe voluto collocare su monte Mario.

 

L'autore

Marco Nicoletti è giornalista e scrittore. Collaboratore di periodici di settore e di istituzioni scientifiche, è curatore di convegni e mostre sull'economia dell'arte in Italia e all'estero. Ha pubblicato numerosi saggi sulla valorizzazione del patrimonio artistico ed architettonico italiano. Per Intermedia Edizioni è autore di "La Perugia dei papi. Tirannie, perversioni e splendore" e direttore della collana editoriale "Conoscere Perugia".

 

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