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Laudato sie, mi' Signore, nell'anniversario di Francesco d'Assisi, Santo Patrono D'Italia
(ASI) Questi sono i primi versi in latino, del celebre cantico composto dal santo poverello di Assisi Francesco. Pochi giorni fa è ricorso infatti l'anniversario della scomparsa di una delle figure più importanti della cristianità. Un esempio anche per i non credenti. La lode infatti concepita da Francesco è rivolta all' altissimo per le sue opere pie, l'amore per la natura e per tutti gli esseri viventi. Questa opera rimane infatti uno degli scritti più importanti mai creati. Francesco ebbe una vita breve ma molto intensa, nato ad Assisi, caratteristica cittadina umbra, da una famiglia agiata dedita al commercio di stoffe ricevette un ottima educazione, tanto da apprendere in tenera età la lingua francese.
Orgoglio di una famiglia che in lui avrebbe riposto grandi aspettative. Francesco in un primo momento fu spinto dagli ideali cavallereschi, alla volta di Perugia allora in lotta con Assisi. Fu purtroppo fatto prigioniero dai perugini scontando la detenzione nella Rocca paolina, Famosa fortezza a difesa della città di Perugia, oggi percorsa da migliaia di turisti che ogni anno ne fanno meta per le loro gite.

Ritornato ad Assisi quasi morente apparì in un primo momento molto cambiato nell' animo, tanto che alle sua seconda partenza in battaglia ebbe la prima visione del Signore che disse al giovane di abbandonare l'impresa be lui lo fece. Da quel momento la vita di Francesco subì una svolta incredibile. Infatti , nella sua città natale decise di basare la propria vita sull' amore, la pace e la carità divenendo un seguace di Gesù Cristo.

Fiero di aver ricevuto la chiamata dall' altissimo, lui benestante, si spogliò di tutti i suoi averi e beni terreni nella piazza del Vescovato e per questo gesto fu inizialmente creduto malato da molti nonché dal padre che lo rinchiuse in una stanza del suo castello. Successivamente partito per lavoro lasciò il giovane Francesco in custodia alla madre che poco dopo liberò il medesimo lasciandolo al suo destino. Si narra che da lì a poco il padre lo avrebbe diseredato.

Per questo motivo Francesco si allontanò da Assisi per trasferirsi a Gubbio, dove compì le sue prime opere miracolose. Guarendo un lebbroso che si racconta, rivelatosi poi essere Dio, poi ammansuendo con la sola voce un feroce lupo che terrorizzava e mieteva vittime tra la popolazione Egubina. Quest' ultimo miracolo diventò poi novella per bambini tuttora insegnata nei primi anni di scuola.

Dopo poco al suo ritorno nella cappella di San Damiano in Assisi ebbe una seconda visione mistica, mentre stava pregando il crocifisso della chiesa, il simbolo della cristianità gli parlò dicendogli di reggere sopra le sue povere spalle la casa del Signore. Si fece “povero tra i poveri” applicando nella realtà le parole scritte nei vangeli di Matteo ovvero “privarsi di tutto per fare del bene al mondo intero”. Fu infatti quello che fece da subito sostenuto dai suoi primi discepoli amando il prossimo, i malati, gli emarginati, i poveri.

Il suo stile di vita casto e altruista fu preso ad esempio dalla gente. Fu per questo che molte persone rinunciarono ai propri beni per seguire la missione evangelica del Santo costruendo la prima chiesa, fonte della vocazione francescana, la famosa “Porziuncola”. Armati solo del proprio saio e di sandali, ma colmi di fede, i poverelli si diressero a Roma da papa Innocenzo III egli non riconobbe da subito l'ordine del Santo, ma dette il permesso di sperimentare e diffondere il suo stile di vita. Fu qualche anno più tardi che tramite il nuovo pontefice Onorio III nacque il primo ordine Francescano, tra i suoi più affezionati discepoli si ricorda Santa Chiara, giovane ammirata molto da Francesco per aver anche lei rinunciato ad una vita materiale per dedicarsi al diffondere la parola del Signore. Per questo indossò il famoso saio e tagliando i capelli secondo l'ordine stesso alla cosiddetta “chierica” dimostrò una fede unica ed è da lei che ebbe vita il secondo ordine quello delle Clarisse da Chiara. I due portarono la fede e furono esempi di carità in molte regioni d'Italia, portando di città in città speranza e amore.

Finchè egli sentì il dovere di portare il messaggio di Gesù a gente ostile al Cristianesimo per tentare da parte loro una conversione raggiunse nel 1219 i luoghi delle crociate in terra Santa. Tornato l'anno seguente in patria trovò dissenso da parte dell' ordine Francescano lasciando l'incarico di superiore dell 'ordine stesso e fondando così il terzo ordine quello dei “Terziari”. Nel 1224 ritiratosi nel monte della Verna in solitaria preghiera dopo quaranta giorni di sofferenza, trascorsa con serenità dal Santo che fu il primo uomo dopo Gesù a ricevere le famose stigmate segni indissolubili della passione di Cristo. Gli anni seguenti furono un susseguirsi di sofferenze fisiche dovute anche ai suoi ripetuti digiuni e diventando vicino alla cecità Nonostante querste sofferenze fisiche non mutò il suo amore per la fede e la misericordia. Essa lo portò infatti poco dopo ad innalzare la famosa lode il Cantico delle creature. Si spense all' età di quarantaquattro anni nella nottte tra il 3 e il 4 ottobre del 1226 nei pressi della Porziuncola accudito dalle cure dei suoi seguaci e di Chiara. A soli due anni dalla scomparsa fu avviato il processo di canonizzazione da papa Gregorio IV. Nella basilica di San Francesco, luogo è sepolto, la chiesa decorata da affreschi dei famosi pittori come Cimabue e Giotto che tramite i dipinti raccontano le vicende della vita di Francesco. Sottostante la basilica si trova il Sepolcro suo,seppellito insieme ad alcuni dei suoi discepoli più fedeli. Assisi è stata e rimane un simbolo della cristianità, e della pace. La città serafica per eccellenza, una delle mete più frequentate dai turisti che ogni anno si recano per visitare i luoghi della spiritualità.

 Assisi una caratteristica cittadina colma di borghi medievali , ricchissima di opere d'arte nonché sede di importanti luoghi di preghiera. Infatti oltre a San Francesco ,troviamo Santa Chiara discepola di San Francesco , San Damiano luogo dell' apparizion e San Rufino. Per tutto il bene che ha fatto al prossimo, per la profonda spiritualità, per la pace che portava in ogni ambito rimangono grandi le opere pie del Santo patrono d'Italia. Francesco diventò simbolo di un innato e genuino amore ed uno stile di vita esemplare che applica alla lettera il Vangelo. Abbandona i beni materiali e l'agiatezza economica per riscoprire la povertà e la ricchezza dello spirito, trova in ogni manifestazione del creato la bellezza, la pace, l'impronta di Dio. Un modo di vivere la fede che si discosta da una parte del clero che vive tra il lusso sfrenato e benessere. Il suo stile di vita è preso a modello da chi fa della religione la via spirituale di realizzazione , ed ancgìhe da chi vuole diffondere rispetto per gli altri, pace e amore. Per questo San Francesco è, e sarà sempre un grande insegnamento per le generazioni.

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