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Cultura. La Rassegna "Etna in scena" al teatro antico di Zafferana prosegue con il "Decamerone" con Debora Caprioglio

                                    La Rassegna "Etna in scena" al teatro antico di Zafferana prosegue con il "Decamerone" con Debora Caprioglio

                                                                                                                                                            Di Giuliana Sotera

(ASI) Prosegue con successo il ricco calendario della prestigiosa rassegna "Etna in Scena" al teatro antico di Zafferana Etnea (CT). Il prossimo giovedì 4 agosto, ore 21.15, sarà il turno de "Il Decamerone" di Boccaccio con la splendida Debora Caprioglio.

Tra le cento novelle che fanno parte di questa storica opera della letteratura italiana, sono state scelte per dar vita a questa riduzione, sei tra le più significative, ognuna guidata da una logica perfida, tutta giocata sullo scherzo ordito dall'allegra brigata ai danni di un povero disgraziato: lo sciocco Calandrino.

Ricavare uno spettacolo dal Decamerone di Boccaccio è senza dubbio un’impresa non da poco. Lo scopo principale di questo riadattamento è quello di riequilibrare contenitore e contenuto, cercando una formulazione che risolva l'apparente "contraddizione" tra una polis (città, civiltà, umanità) devastata dal tremendo flagello della peste, e la fuga di un gruppetto di giovani in una torre d'avorio dove si passa il tempo a contar favole.

Per indifferenza? Per cinismo? La risposta di Boccaccio - "per sopravvivere" - non sembrerebbe sulle prime sufficiente. Una risposta tautologica, evasiva: ancora una volta un significante più che un significato.

Il "Decamerone" è anche e forse soprattutto questo: e così, comunque, è stato qui interpretato, valorizzando e sottolineando la cornice in cui le singole novelle si collocano e giocando anche - quasi estrapolando dal pensiero dell'autore - sulle possibili confusioni tra l'ospite che attira i giovani nella sua casa, e la morte che in qualche modo ve li spinge o tenterà di strapparli. In questo contenitore, in questa struttura si collocano poi – giustamente inevitabili - le novelle sceneggiate. Al di là del divertimento, o dell'occasione di meditazione che esse offrono, vi è da constatare la loro naturale efficacia teatrale, in quei dialoghi che sembrano scritti per essere parlati e che sono il fondamento della lingua italiana.

Interpreti e narratori delle novelle sono dieci attori-personaggi, scelti per offrire un' ampia panoramica dei temi e dei contenuti, che privilegiano il carattere comico e il valore letterario dell'opera boccaccesca per antonomasia. Non mancano i personaggi più famosi come Ser Ciappelletto, Federigo degli Alberighi, Peronella, Frate Rinaldo, Lidia e Pirro, affiancati da altri caratteri tratti da novelle per la prima volta adattate per il teatro: Bruno, Buffalmacco e Calandrino. Lo spettacolo, prevede la presenza in scena dello stesso Boccaccio che, dialogando con Fiammetta, personaggio della fantasia che rappresenta la Morte, illustra gli intendimenti dell'opera inserendola nel contesto storico e letterario dell'epoca.

Adattamento e Regia Augusto Zucchi con Antonella Piccolo, Mario Patane’, Fabrizio Vona, Francesco Di Trio, Eleonora Tiberia.

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