Cinema. Khumba recensione

(ASI) Cosa succede quando sei costretto a subire il male dagli altri senza aver fatto nulla? Le ingiustizie di cui siamo vittima esigono vendetta o la vita ci offre qualche altra soluzione? Gli emarginati, i disprezzati, gli inutili vanno tutt'al più accolti o possono addirittura essere la nostra salvezza? Quando nessuno ti vuole, ti desidera, ti accoglie, tu cosa faresti?

Il nuovo cartone animato della  Eagle Pictures, nelle sale dal 6 febbraio 2014 risponde a tutte queste domande e ci fa vedere come il rancore coltivato con cura, la vendetta realizzata sistematicamente, il male procurato agli altri per invidia o per sete di giustizia, il ripagare il male con il male, ci portano gradatamente, ma inesorabilmente, ad una inevitabile condizione esistenziale: una robusta e rabbiosa solitudine.

Figura chiave della pellicola animata il felino Fango, dall'olfatto prodigioso e senza un occhio. Anche per lui la menomazione, la differenza dagli altri, potevano essere un'occasione, un qualcosa in più. Ma davanti al reale preferisce fare altre scelte.

Da vedere e da discuterne. Buona visione.  Alla prossima.

Ilaria Delicati -  Agenzia Stampa Italia

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