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Festival Internazionale del Film di Roma, A bullet to the head: la nuova sfida di Stallone.

(ASI) Il regista di Alien più Rocky e Rambo. Si può già capire il genere, azione, sparatorie, violenza e combattiementi. Ma c’è qualcosa in più: la comicità. Stallone  interpreta un serial killer, Jimmy Bobo, che si allea con un poliziotto coreano per far luce sull’assassinio di un suo amico e fin qui un classico, tuttavia quello che cambia è che sfodera battute disarmanti, creando un filone diverso all’interno del film e che varia anche la sua performance. Probabilmente, se non fosse stato un duro, sarebbe potuto diventare grande anche come comico, essendo capace di sdrammatizzare e cambiare registro da scena a scena, cosa che solo un grande attore sa fare. Stallone confessa di aver avuto delle perplessità per questo, ma bisogna riconoscere che l’esperimento è riuscito. Il film, tuttavia, nonostante un mostro sacro come Hill, non è eccezionale e la stessa trama per certi versi è prevedibile e presenta qualcosa che abbiamo già visto, colpiscono, però, i dialoghi efficaci e appunto l’ibridazione di generi. Ovviamente per chi è un fun di Stallone è un film da non perdere, perché c’è il solito Stallone ma con qualcosa in più, il che non guasta proprio. Potremmo dire che è una sorta di Rambo, più soddisfatto, meno tormentato e molto più divertente.

Voto: 7.

 

Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia

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