Maltempo: Coldiretti, milioni di danni a serre, grano e soia al Sud si aggrava la siccità e divampano gli incendi

(ASI) Con le ultime bombe d’acqua, trombe d’aria e grandinate dalle dimensioni anomale che hanno investito a macchia di leopardo le regioni del Nord Italia salgono a milioni di euro i danni causati dal clima impazzito in una estate 2021 bollente e siccitosa in cui si contano però, fino ad ora, lungo tutta la Penisola già 426 eventi estremi secondo i dati dell’European Severe Weather Database (Eswd).

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in riferimento all’ultima ondata di maltempo che ha devastato campi di mais, grano, soia, girasole e ortaggi in pieno campo con terreni allagati, alberi sradicati e serre scoperchiate.  Una vera calamità – sottolinea la Coldiretti – in un momento particolarmente delicato per le coltivazioni agricole con la raccolte in corso mentre ci si avvicina alla vendemmia. 

La grandine – precisa la Coldiretti – è l’evento più dannoso perché, dove ha colpito, ha distrutto in pochi minuti il lavoro di un intero anno come ad esempio nel Mantovano tra Castel Goffredo e Castiglione delle Stiviere dove sono stati stesi interi campi di soia e mais per 1200 ettari mentre nel Torinese tra Carmagnola e Racconigi, chicchi grandi come palle da tennis hanno distrutto insieme alle coltivazioni anche le serre. In Veneto strage di alberi e grandine sulle coltivazioni di tabacco per il nubifragio che si è abbattuto su Verona ed ha colpito la zona turistica del Lago di Garda fino ad est della provincia passando per la bassa veronese. Palle di ghiaccio sono cadute anche a Monteforte d'Alpone nella zona del Soave su vigneti e frutteti. Il maltempo – precisa la Coldiretti - si è spinto fino alla provincia di Treviso dove una piccola tromba d'aria ha fatto registrare danni ad annessi rustici e serre nei comuni lungo il Sile da Mogliano Veneto a Casier. 

Al sud continua a persistere invece il grande caldo con la siccità che alimenta gli incendi dall’Abruzzo alla Puglia fino alla Sardegna dopo un mese di giugno che con una temperatura superiore di 2,18 gradi alla media storica che si classifica come il quarto più caldo in Italia da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800, secondo l’elaborazione Coldiretti su dati Isac Cnr.

Siamo di fronte in Italia – continua la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. L’ effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni non impatta solo sul turismo ma ha fatto perdere – conclude la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

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