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Autogamma Audi, la potenza del motore  al ritmo del Jazz

FASHION, STYLE, CULTURE AND AN INTERDISCIPLINARY APPROACH PER UN ESEMPIO DI BIBLIOFILIA MODERNA NEI VOLUMI DI RAPPRESENTANZA AUDI

(ASI) Sulle strade della campagna umbra d’estate, alla guida di una Audi A3 1.6 TDI, sport line concessaci in prova dall’amico Taborchi della Autogamma di Foligno, ascoltiamo una produzione jazz realizzata da artisti di strada da noi individuati a seguito della appena trascorsa manifestazione di Umbria Jazz e ripensiamo alle bellissime immagini dei più recenti volumi Audi.

Dante, il nostro patron e ospite, ci omaggia infatti di alcuni libri e ce li consegna nella sua concessionaria che è più propriamente un salotto dallo stile inconfondibile, caratterizzato da una struttura dal sapore minimalista, alla moda, che permette di sbirciare fino nelle officine e che si completa attraverso la ospitalità di Chiara. Le officine di questa concessionaria, chirurgiche per pulizia ed ordine, scrigno di Vincenzo –ormai pronto per un team Audi Sport-, si integrano nell’open space di accoglienza in cui compaiono divani e ampio punto di ristoro aperti a ospiti, clienti, impiegati e meccanici nel migliore esempio di location lavorativa offerto, per fare un calzante paragone, dalle redazioni giornalistiche londinesi di Bloomberg e Reuters.

Comunque, appunti di viaggio a parte per ritornare alle nostre vere passioni, i libri, ci accorgiamo subito del taglio elegante e prestigioso che Audi ha voluto concedere a questo genere di pubblicazioni, munite di copertine rigide, spesso a rilievo, pagine satinate tutte a colori, molto spesse e piacevoli al tatto. Sono di certo volumi da collezione e relativamente difficili da reperire, quindi di una certa rarità…lasciatelo dire ad un assiduo frequentatore di aste librarie internazionali e di librerie antiquarie italiane ed estere. Come dice Michael Frisch della Audi Italia, in una delle presentazioni “Ci sono mondi che sembrano lontanissimi tra loro ma che, proprio per questo, quando si incontrano sono capaci di creare qualcosa di straordinario, di affascinante. Come la tecnologia e la passione. Due mondi che Audi fa incontrare, non solo sulle auto, e che sono capaci di creare sfide e risultati entusiasmanti.” Si tratta semplicemente ma apprezzabilmente di un approccio interdisciplinare che guarda con apertura mentale e con un accattivante impostazione del marketing di immagine alla tecnologia come elemento di “trasferibilità”, alla moda attentamente seguita nelle linee e nei colori, allo sport professionale come alta e fondamentale espressione della purezza, forza ed abilità umane, ma direi anche all’ambiente, alla considerazione del paesaggio e della storia quando si decide di ambientare e organizzare determinati eventi di rappresentanza in specifiche cornici.

Mi vengono subito in mente gli scatti presentanti nel volume Audi 2009 dedicato ai 100 anni della Casa in cui un ampio spazio era stato dedicato al Gran Premio Nuvolari tenutosi del settembre di quell’anno (il 2009 appunto), dove il blasone tedesco schierò ben sette gioielli provenienti dal museo di Ingolstadt (tra cui Audi 72, NSU Prinz 1000, NSUTT, DKW3=6Roadstar ed altre) che insieme a Ferrari, Alfa Romeo, Aston Martin hanno dato mostra di loro in una location come quella di Piazza Grande ad Arezzo.

 A due passi dal paesaggio che fa da sfondo alla Monnalisia di Leonardo (si tratta di Ponte Buriano che si trova a soli 7 chilometri dal capoluogo) le immagini del volume 2009 riportano questi capolavori di storia della tecnica automobilistica immersi nella piazza in cui si scorgono l’eclettica abside della Pieve che è uno dei monumenti religiosi più belli d’Europa, le logge del Vasari (padre del neomanierismo toscano, autore delle Vite, e architetto dei Medici presso gli Uffizi), la sede della fraternità de Laici, torri e selciati in mezzo ai quali corre il Palio del Saracino. Poi ci piacciono molto le ghiacciate sensazioni delle immagini relative agli eventi velici “Il mare come sfida contro l’incontrollabile. Il vento come carattere contro cui nulla si può se non seguirlo. Le onde come emozioni da affrontare a testa alta, senza mai titubare. Un velista nasce sulla terra ma vive con e per il mare. Lo conosce, lo affronta, lo esplora, perché sa che dietro ogni onda si nasconde un’emozione, ogni volta più forte. E perché sa che per essere alla sua altezza servono sacrificio, disciplina, forza di volontà, passione, programmazione. Tutte caratteristiche che sono alla base della filosofia Audi, alla base di chi fa dell’avanguardia, della tecnica la propria ragione d’essere”.

Infine la dinamicità dello Sci e la raffinata eleganza dal sapore di storia e tradizione di discipline come il golf e soprattutto il Polo: “…Lo stile come carattere identificativo, mai fine a se stesso, mai sfrontato, mai autocelebraitvo. Lo stile come emblema di prefazione ed eccellenza, come valore essenziale di classe e distintività”. Ma torno a dire quello che colpisce molto, guardando i volumi fotografici Audi (e mi riferisco alle immagini della Costa Smeralda, del Polo Autumn Tuscany, delle R8 sul lago di Misurina) è l’integrazione che Audi è riuscita a creare in modo intelligente, sensibile e colto, tra le attività antropiche (nello specifico sportive, mondane, tecnologiche) e l’ambiente o meglio la natura che è percorsa “in punta di piedi” e sfruttata solo come sfondo incorrotto per la realizzazione di eventi che sono internazionali, di assoluto prestigio…e peccato, molto esclusivi.

 

Agosto 2011, Giuseppe Marino Nardelli

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