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Sciopero generale indetto dalla CGIL massiccia desione dei lavoratori

 

(ASI) Il 6 maggio, il giorno tanto atteso dalla CGIL, per scendere in piazza a manifestare, è arrivato.

Lo sciopero generale raduna più di 10.000, tra lavoratori e studenti che, in difesa dei loro diritti, sfilano per le vie di Terni concentrandosi, infine, in piazza Tacito.

Sul palco si susseguono i seguenti interventi :

 

Lucia Rossi,segretaria della Camera del Lavoro di Terni, condanna il tentativo del governo di introdurre il processo breve e la firma, da parte di CISL e UIL, di accordi separati che indeboliscono l'unità sindacale riducendo i diritti dei lavoratori.

 

Carlo Aureli, della RSU Meraklon, racconta che il 22 febbraio tutti i lavoratori Meraklon stanchi di subire angherie, hanno  proclamato 45 giorni di sciopero. Una protesta di simili proporzioni, non si vedeva dagli anni settanta.

Nonostante questo, per avere un minimo di visibilità, i 200 operai sono stati costretti a marciare da Terni a Roma a piedi, percorrendo 100 km per raggiungere fisicamente il ministero delle infrastrutture, che da più di un anno aveva ignorato totalmente la gravità della situazione. Solo dopo una simile mobilitazione sono stati ricevuti dal ministro Romani.

 

Leonardo Esposito, in rappresentanza dell'UDU, afferma che gli studenti si stanno mobilitando per difendere i loro diritti.

Protestano contro la politica di tagli, adottata dalla ministro Gelmini, che sta impoverendo scuola e cultura, e allo stesso tempo, si schierano a fianco dalla CGIL, inquanto “lavoratori del domani”.

 

Annalena Stocchi, bidella-cuoca del comune di Perugia, vittima dell'imminente esternalizzazione delle mense scolastiche, afferma di essere sul palco in rappresentanza di tutti quei precari che non hanno neppure potuto scioperare, poiché si trovano in una situazione contrattuale troppo debole. Chiede che venga restituita dignità al lavoro dei giovani e delle donne, queste ultime spesso costrette a firmare dimissioni in bianco nel momento stesso dell'assunzione.

Conclude il suo intervento con le parole “Restiamo Umani”, citando e ricordando Vittorio Arrigoni, pacifista recentemente ucciso a Gaza, in circostanze poco chiare.

 

Mario Bravi, segretario generale della CGIL-UMBRIA, fornisce i preoccupanti dati relativi alla cassa integrazione nella regione.

Sono 20.000 i lavoratori in cassa integrazione di cui 10.000 a zero ore.

Parla dell'importanza del polo chimico ternano, che deve essere salvaguardato, e sollecita la risoluzione della vertenza della Merloni.

Afferma che lo sciopero generale è stato indetto, non solo per chiedere un cambiamento radicale della politica economica italiana, ma anche per mandare a casa questo governo, indifferente ai reali problemi del paese.

 

Stella Travertini della RSU Merloni, analizzando la delicata situazione di Gubbio e Nocera, parla delle proposte di acquisto della Merloni da parte di alcuni gruppi stranieri. Qualora le trattative non andassero in porto, gli operai locali rimarrebbero completamenti emarginati dal mondo del lavoro, data l'assenza di altre strutture lavorative nel territorio.

 

L'intervento conclusivo è di Carla Cantone, segretaria nazionale dello SPI (sindacato pensionati italiani).

Rispondendo a chi accusa la CGIL di promuovere uno “sciopero politico”, afferma che non vede come possa esistere uno sciopero non politico, in un simile momento di smantellamento dei diritti dei lavoratori e di attacco alla costituzione. Condanna con decisione la proposta del governo Berlusconi di modificare l'articolo uno della Costituzione italiana.

Aggiunge che è necessario risolvere il problema della precarietà per garantire ai nostri giovani un  futuro di certezza e non di paura.

A proposito dell'unità sindacale, è contraria agli accordi separati, firmati da CISL e UIL, che hanno favorito la riduzione dei diritti dei lavoratori.

Ricordando le parole di Eduardo De Filippo, nella commedia “Napoli Milionaria”, Carla Cantone dichiara che “la nottata”, che oscura il paese, passerà, grazie al coraggio di chi ha scioperato oggi e grazie alla CGIL che non è affatto isolata, come dimostra la piazza gremita.

Bisogna restituire dignità al mondo del lavoro.

Conclude, infine, invitando tutti i presenti a cantare “Bella ciao”.

 

La partecipazione allo sciopero, delle aziende umbre, si è attestata intorno all'85%, con picchi di adesione anche del 95% e 100% rispettivamente della COOP di Castiglione del Lago e del Teatro Stabile dell'Umbria.

 

Come anche il ministro Brunetta ammette, per la prima volta in tantissimi posti di lavoro sono stati raggiunti dati di adesione superiori a quelli storicamente registrati quando gli scioperi erano unitari, lo sostiene Ivano Fumanti, segretario della Funzione Pubblica di Perugia.

Ricordando le parole di Maurizio Landini, segretario nazionale della FIOM-CGIL, lo sciopero generale deve essere considerato non soltanto come un punto di arrivo, ma come un vero e proprio punto di partenza di un processo di recupero dei diritti dei lavoratori.

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