USA. Il fermo brutale della polizia, l’omicidio del “gigante buono”, scoppia  la rivolta a Minneapolis e nel Paese.

rivoltausa(ASI) Negli stati Uniti lo spettro del razzismo agita il Paese. Il 25 maggio 2020, un uomo nero, soprannominato il “gigante buono” di Minneapolis, città del Minnesota, (USA), mure soffocato causato da un poliziotto e scoppia la rivolta.

“I can’t breath” : “Non riesco a respirare”, George Foyld, pronuncia le sue ultime parole, mentre sdraiato a terra, viene soffocato dall’agente Derek Chauvin. La brutalità del gesto costerà la vita all’afroamericano , che morirà in seguito al soffocamento , poche ore dopo, in ospedale. Una scena che ricorda altri episodi di crudeltà e morte dovute ai fermi della Polizia americana. Nella notte esplode la rabbia. I poliziotti che avevano fermato Foyld vengono licenziati. Ma c’è una malattia che ancora non riesce ad essere debellata quella del razzismo. Pregiudizi mai sconfitti in America, dove divampa la protesta. Nella città sopraggiunge il caos. Per la terza notte di fila si scatenano violenze , vandalismi e saccheggi. A Denver in Colorado, spari in strada durante una manifestazione, in queste ore il Paese si prepara allo schieramento della Guardia Nazionale. Così la protesta monta in numerose città americane. Sempre a Minneapolis, i manifestanti,  bruciano il commissariato di polizia. Alcuni agenti esplodono proiettili di gomma contro i dimostranti. Il rogo americano prende forma . Divampa la protesta in molte altre città d’America, tra cui Oakland, in California, e Denver in Colorado, dove i cittadini in rivolta, hanno bloccato alcune strade. Cortei anche a Chicago e San Francisco. La guerriglia prende piede a New York , dove in centinaia sono scesi in strada, per esprimere la propria rabbia. Durante gli scontri, si conta il numero dei feriti che continua a salire. Scontri tra manifestanti e forze di polizia. Il caso è ormai di portata mondiale, ed in continua evoluzione. E dopo una notte di proteste viene arrestato l’autore del soffocamento, l’agente Derek Chauvin, la richiesta principale dei manifestanti, nelle prossime ore si capirà se basterà a placare le proteste. Sempre a Minneapolis un giornalista della CNN è stato arrestato, mentre raccontava in diretta il blocco di una strada a fronte dei disordini da parte di poliziotti in assetto anti-sommossa. In manette anche gli uomini della troupe, che sono stati rilasciati poche ore dopo, immagini che hanno tuttavia suscitato molta impressione.

Massimiliano Pezzella. - Agenzia Stampa Italia.

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