Aperto il ponte dell’amicizia italo – russo a Nikolajewka

(ASI) - Nikolajewka - E’ pronto finalmente. A cavallo del fiume Livenka – Nikolajewka c’è un nuovo ponte, che ha vinto sulle burocrazie e sulle guerre, lungo 12 metri e largo sei, alto quattro. E’ un ponte simbolico, già benedetto nel dicembre scorso. “Non son tornati / ma son qui con noi”. Questa è la scritta che capeggia sul manufatto.

 

Il “Ponte degli Alpini per l’amicizia” ha visto il via libera dal Consiglio Direttivo Nazionale dell'ANA, nella seduta del 12 ottobre 2013. Un sogno giusto, il voler costruire a Nikolajewka una struttura che sostituisse quello esistente, inidoneo all'utilizzo. Perché questo ponte è tanto caro agli Alpini e alla memoria degli italiani? Il 26 gennaio 1943 gli Alpini e i soldati di altri reparti del Regio Esercito, erano impegnati nella ritirata dal fronte del Don. Utilizzarono proprio quel ponte, marciando per tornare in Italia, dopo essere usciti dai sottopassi, tutt’oggi esistenti e visitabili, del terrapieno della ferrovia, che si trovano a 1 km dal ponte di Nikolajewka. Una delle imprese più epiche della loro storia.

Ed eccoci, 75 anni dopo, all'inaugurazione. Il ponte su Valuy ha visto la presenza di Ivana Cimolai, titolare dell'impresa friulana che ha realizzato il manufatto, secondogenita dell'Ingegnere Armando, 90enne che è rimasto a casa, ma teneva nel cuore l'operazione, avendo onorato la memoria del fratello, combattente nel fronte greco – albanese e morto proprio in quello russo. Egli ha donato il materiale per il ponte. E proprio su di esso, vi sono come figure, le sagome degli Alpini in ritirata, il logo dell'ANA e lo stemma del Comune di Livenka – Nikolajewka. Grande la festa, organizzata dal Sindaco del Comune, Polina Andreevna Ceban. Un viaggio pellegrinaggio di imprenditori, penne nere e memoria, che mai deve cessare.

Questo il programma previsto: l’inaugurazione del “Ponte degli Alpini per l’Amicizia”, 25º anniversario di costruzione dell’Asilo Sorriso e 75º anniversario della Campagna di Russia, vissuta e sofferta dai soldati, italiani e russi. Una serie di cerimonie, civili, religiose e mlitari accompagneranno l'Italia e la Russia in quel lembo di terra.

Valentino Quintana – Agenzia Stampa Italia

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