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Il Bridge - Come si gioca. Nostra intervista all’Ing. Sergio Minciaroni , Delegato Regionale Umbro della Federazione Italiana Gioco Bridge

(ASI) Iniziamo una rubrica che ci svelerà  i segreti del Bridge, lo sport della mente dove gli italiani sono i più forti giocatori del mondo.  A conferma di ciò, ricordiamo che l’Italia  nel settembre 2013 ha conquistato in Indonesia  la medaglia d’oro ai World Bridge Team Championship o Bermuda Bowl. Si tratta del torneo più prestigioso del panorama bridgistico internazionale, vinto dall’Italia per la 15esima volta (‘57, ‘58, ‘59, ‘61, ‘62, ‘63, ‘65, ‘66, ‘67, ‘69, ‘73, ‘74, ‘75, ‘05).

 

A parlaci approfonditamente di questa affascinante attività ludica sarà  il Delegato Regionale Umbro  F.I.G.B. ing. Sergio Minciaroni,.

 


Ingegnere spieghi ai nostri lettori come si gioca a bridge?

- Le regole del gioco

Il bridge si gioca in quattro a coppie contrapposte. Nel linguaggio bridgistico i giocatori vengono indicati con i punti cardinali Nord – Est – Sud - Ovest e la coppia si chiama "linea": quindi le linee contrapposte sono Nord-Sud e Est-Ovest.

Si gioca con 52 carte del tipo francese.

 

Il valore o "rango" dei colori o "semi" e' decrescente Picche, Cuori ( detti anche "nobili" o "maggiori"), Quadri e Fiori (detti anche "deboli" o "minori").

Le carte si suddividono in "Onori" (Asso, Re o K, Donna o Q e Fante o J), "Carte Alte" (Dieci, Nove, Otto) e "Cartine" (tutte le rimanenti), ed hanno valore decrescente (A K Q J 10 .... 4 3 2).
Il bridge e' un gioco di prese. La presa e' costituita dalle quattro carte giocate a turno dai giocatori ed e' vinta da chi ha giocato la carta più alta. (ad esempio Nord gioca il J di picche, Est supera con la Q, Sud supera con K, Ovest supera con A e quindi vince la presa).

Ciascun giocatore ha l'obbligo di rispondere nel colore, se non possiede alcuna carta in quel colore, potrà giocare una carta di un altro colore, effettuando uno "scarto". In questo caso però non vincerà la presa in quanto la gerarchia delle carte si sviluppa ed ha valore soltanto nell'ambito del colore.

Il gioco del bridge si articola su due distinte fasi, la licitazione e il gioco della carta, e lo scopo del gioco è quello di determinare attraverso la licitazione o asta, cui partecipano 1 quattro giocatori, in due coppie contrapposte, il numero di prese ("contratto") che si intendono realizzare attraverso il gioco della carta. Ogni dichiarazione deve superare la precedente e può superarla o per rango o per numero di prese ( 1 fiori, 1quadri, 1cuori, 1picche, 1senza atout, 2 fiori, 2 quadri ..... 7 cuori, 7 picche, 7 senza atout che rappresenta il più alto contratto dichiarabile e realizzabile). Nella fase di dichiarazione la coppia può scegliere un colore dominante, la briscola, la "atout", e decidere di giocare un contratto ad atout o senza atout.

La dichiarazione avrà termine quando su una licita di un giocatore gli altri tre passeranno, ovvero non effettueranno nessuna licita ulteriore.

La dichiarazione finale costituisce il contratto che dovrà essere realizzato. Colui che si aggiudica l'asta deve quindi realizzare il numero di prese dichiarato, che vanno da un minimo di sette (essendo sei attribuite di base a chi si aggiudica l'asta) a un massimo di tredici (essendo tredici le carte e, quindi le prese a disposizione di ciascun giocatore).
Se una linea dichiara il contratto di 4 Cuori dovrà fare almeno dieci prese (quattro dichiarate e sei obbligatorie) e le cuori saranno il colore dominante, con la conseguenza che nella fase di gioco un giocatore, non potendo rispondere nel colore, può vincere la presa anche con una carta più piccola, purché si tratti di un' atout (se nel nostro caso l'atout e' cuori e Nord gioca J di picche, Ovest supera con la Q, Sud supera con l'A e Est, ove non possieda alcuna carta di picche, potrà vincere la presa anche con il 2 di cuori, effettuando un "taglio").

Ne discende che nella scelta tra giocare un contratto ad atout o senz'atout sarà determinante il numero delle carte posseduto dalla coppia in un colore. Finita la dichiarazione la coppia che ha vinto l'asta dovrà dunque tramite il gioco della carta realizzare il proprio contratto ("gioco del dichiarante"), mentre la coppia avversaria dovrà cercare di impedirlo ("gioco di difesa" o "controgioco").

La realizzazione del contratto comporta un premio, mentre la mancata realizzazione comporta una penalità. Tanto più quindi una dichiarazione e' buona, quanto più coinciderà con le prese fatte.

Quindi, se ho ben capito, si gioca con le carte da ramino, una coppia contro l’altra cercando di mantenere gli impegni presi da parte di coloro che hanno vinto la prima parte del gioco ( la dichiarazione) e cercando gli avversari di contrastare questo risultato.

Bravo hai capito benissimo, ora passiamo alla seconda fase del gioco :

- Lo svolgimento del gioco

All'inizio del gioco il mazziere (ciascuno dei giocatori a turno in successione oraria) distribuisce le carte una per volta in senso orario così che ogni giocatore entra in possesso di 13 carte. Il mazziere o "dichiarante" deve iniziare la dichiarazione.

Ai soli fini della licitazione e per potervi dar vita agli Onori viene attribuito un valore (Asso 4 punti, Re 3 punti, Donna 2 punti, Fante 1 punto) e l'intero mazzo conta appunto 40 punti, detti "punti onori" o "Milton Work" (dal loro codificatore). Il dichiarante potrà quindi effettuare una dichiarazione, se avrà il possesso di almeno 12 punti onori (che, in caso di equa distribuzione tra gli altri tre giocatori dei 28 punti restanti, garantiscono alla sua linea un predominio nel punteggio), oppure dovrà dire "passo" e passare appunto la dichiarazione al suo avversario di sinistra, che si comporterà di conseguenza.
Qualora tutti e quattro i giocatori dichiarassero passo, la smazzata sarà nulla. Al termine della dichiarazione il giocante della coppia sarà colui che per primo avrà nominato il colore o Senza Atout che costituisce il contratto finale. L'uscita iniziale ("attacco") verrà effettuato dal giocatore alla sinistra del giocante.

Subito dopo l'uscita iniziale il compagno del giocante, che prende il nome di "morto", scoprirà le proprie carte che resteranno visibili a tutti per l'intera durata del gioco e verranno manovrate dal giocante. Vince la prima presa la linea che ha giocato la carta più alta nel seme d'attacco, oppure ha potuto vincere la presa con l'atout dichiarata. Colui che ha vinto la prima presa effettua l'uscita per la seconda e così via sino alla tredicesima e ultima. Le tredici prese costituiscono la smazzata o mano.

Tutto chiaro, ingegnere, ma mi sembra un po’ complicato per un neofita. Se volessi imparare a giocare certamente non potrò farlo da solo. Come siete organizzati ?

Ha perfettamente ragione, per apprezzare e capire questo gioco occorre avere un po’ di pazienza e di attenzione. Spesse volte lo paragono ad un altro sport di tutt’altro tenore : la pallacanestro.

Come nella pallacanestro c’è una prima fase in cui vengono insegnati i fondamentali : come tenere la palla, il palleggio, il terzo tempo, il tiro libero e si passano ore ed ore a ripetere questi movimenti fino ad impararli, così nel bridge occorre studiare e memorizzare sia la prima fase ( la dichiarazione ) che la seconda fase ( il gioco della carta) con tutte le sfaccettature del caso.

Questo si può anche fare da autodidatta, esistono tanti testi da consultare, ma la cosa migliore è di frequentare un corso di bridge che si tengono con insegnanti autorizzati dalla Federazione presso le Associazioni Sportive Dilettantistiche con il sostegno dei quali si possono tranquillamente imparare i fondamentali e trovare altri giocatori allo stesso tuo livello di apprendimento con cui perfezionare l’intesa.

Un’ultima domanda : cosa occorre come attrezzature?

- Il campo da gioco e le attrezzature

-  Il campo da gioco è un tavolo quadrato di dimensioni standard 80/100 per 80/100 cm., sul quale sono posizionate, una per giocatore, quattro scatolette ("bidding boxes") contenenti cartellini licitativi, uno per ogni dichiarazione possibile, utilizzati sia per favorire la concentrazione ed evitare dimenticanze, sia per impedire il reciproco disturbo delle voci provenienti dai giocatori ai vari tavoli, tra loro vicini.

Nelle gare più importanti è utilizzato un separatore posto diagonalmente in verticale sia sopra che sotto il tavolo e di dimensioni tali che 1 giocatori non possano vedersi. Il separatore ha lo scopo di permettere maggior concentrazione e di eliminare la possibilità che gesti o atteggiamenti possano anche involontariamente influenzare i giocatori.

Le carte suddivise in 4 gruppi di 13 ciascuno sono riposte in un astuccio, board, che ha 4 tasche identificate dalle lettere dei punti cardinali N,E,S,O dal quale vengono estratte prima della smazzata e nel quale vengono riposte, nello stesso ordine, al termine.

 

Il risultato ottenuto nelle varie smazzate si registra su un apposito score.

Per avvicinarti al bridge ti puoi rivolgere, nella nostra città, alla ASD Angolo Verde in Via Balbo, 22 all’insegnante Maria Rosaria Cortese ( cell. 339.3748033 ) oppure alla ASD Junior Bridge Club in Via 20 Settembre, 46 all’insegnate Carmelo Glioti ( cell. 333.6158755 ) oppure alla ASD Bridge Tennis in Via Bonfigli, 11/a all’insegnante Giuseppe Isca ( cell. 347.1119836 ).

Troverai persone molto disponibili e professionali che ti accompagneranno passo - passo facendoti scoprire la forza di questo sport della mente.

Grazie, ingegnere. Invitiamo i nostri lettori a fare  un tentativo.  Chissà che non diventino anche loro  “campioni” di bridge ?  Fine prima parte

Redazione Agenzia Stampa Italia

 

 

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