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Tennis: Roberta Vinci ed Andreas seppi vincono i tornei di Hertogenbosch e Eastbourn

La settimana indimenticabile del tennis italiano
Roberta Vinci ed Andreas seppi vincono i tornei di Hertogenbosch e Eastbourn
L'Erba diventa piu' Italiana

(ASI) Siamo nati sulla terra battuta, noi italiani, ma stiamo mettendo le radici sull'erba. E' giusto la vigilia di Wimbledon e prima Roberta Vinci e appena dopo Andreas Seppi ci hanno regalato i primi due storici titoli sull'erba del tennis italiano. Roberta, deliziosa attaccante di taglio corto ma di ambizioni espanse in finale a ‘s-Hertogenbosch, in Olanda, ha battuto in tre set (6-7 6-3 7-5) Jelena Dokic, ex n.4 del mondo e futura avversaria a Wimbledon nel primo turno di Francesca Schiavone. Andreas Seppi a Eastbourne, causa pioggia, ha dovuto liberarsi nella stessa giornata di Kunitsyn in semifinale e di Jarko Tipsarevic in finale (7-6 3-6 5-3 rit.), per aggiudicarsi il suo primo torneo da professionista e il primo di un titolo maschile di un italiano dal 2006 (l'ultimo fu Filippo Volandri nell'ATP di Palermo). Aggiungete Daniele Bracciali, che con Cermak ha strappato il titolo di doppio nel maschile di ‘s-Hertogenbosch, 6-2 2-6 10-8 a Lindstedt-Tecau, e come risultato avrete un inatteso fenomeno di massa come per ultimo la Qualificazione di Flavio Cipolla e Bolelli nel main draw di Wimbledon. Il successo di ieri è merito anche delle inclinazioni dei singoli ad essere incisivi sull'erba, visto che i nostri tre eroi, in fondo, una vocazione alla superficie verde l'hanno sempre coltivata: Seppi aveva in palmares una semifinale a Nottigham nel 2006 (battè Murray), di Bracciali si ricorda un epico match contro Roddick a Wimbledon; la Vinci ha un'attitudine a rete che si adatta benissimo all'erba. Ad agevolare l'impresa, però, è stata anche l'involuzione che hanno subito in questi ultimi anni le superfici erbivore e la pressione delle palline che hanno reso il gioco meno veloce di un tempo. Quando sull'erba si giocavano ben 3 Slam su 4 la stagione dei frequentatori della rete era molto piu' elevata di oggi. Anche per questo a Wimbledon, che parte oggi ed inaugura la sua 125esima edizione, abbiamo sempre raccolto pochino: una semifinale di Nicola Pietrangeli contro il grande Rod Laver nel 1960, i quarti di finale di Adriano Panatta, Davide Sanguinetti, Lucia Valerio, Laura Golarsa e per ultimo Francesca Schiavone. Oggi che gli specialisti del verde sono più rari di un tempo, che la tecnica è omologata e seguire una programmazione orientata all'erba è diventato prima impossibile ed anche poco conveniente che anche un nucleo di terraioli come la nostra può alzare la voce in questo contesto. La Vinci, doppista come Bracciali e Seppi, classe 1983, aveva già vinto 4 tornei, uno anche indoor, l'ultimo quest'anno sulla terra battuta a Barcellona: un talento universale. Alla maturità sembra arrivata da quasi trentenne, come Pennetta e Schiavone.Ai Microfoni:"E' una vittoria che mi rende orgogliosa, spero sia di buon auspicio per il torneo di Wimbledon». Magari anche per le Olimpiadi, che l'anno prossimo si giocheranno a Londra sulle stesse, leggendarie superfici inglesi. Ai microfoni anche Andreas Seppi:"Hai appena vinto il tuo primo titolo… quali sono i tuoi obiettivi per il resto della stagione? Penso che i miei obiettivi non siano cambiati. Cerco sempre di dare il massimo e di divertirmi quando entro in campo. Spero solo di non avere infortuni per il resto dell'anno, questa è la cosa più importante. Tutto qui. Davvero di buon auspicio per i nostri colori l'imminente torneo che inizia oggi di Wimbledon.

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