Next Gen Finals, a Milano inizia il master delle polemiche

fotodeftennis(ASI) «Il futuro è adesso», dicono i cartelloni che tappezzano ogni angolo di Milano con le nuove star del tennis mondiale, ma la federazione internazionale è scivolata lo stesso nella più classica delle gaffe.

Sorteggio osé in un locale del centro, con giovani modelle scelte dai tennisti al posto delle urne, e Atp nella bufera. Non bastano le donne che chiedono da anni di equiparare il montepremi dei tornei a quello degli uomini. Non basta l'uscita al cinema della Battaglia dei Sessi, film sulla storia di Billie Jean King e sull'uguaglianza nello sport. A Milano la polemica è esplosa comunque, prima che i campioncini iniziassero a giocare. Dall'imbarazzo dei giovani talenti si passa alle critiche dell'emisfero femminile del tennis. Per la stessa Billie Jean «la strumentalizzazione della donna non dovrebbe mai trovare posto nello sport». Per l'ex numero uno del mondo Amelie Mauresmo il sorteggio è stato una «vergogna», per Judy Murray, mamma del due volte campione di Wimbledon, vedere quelle ragazze con le lettere dei gironi sui vestiti succinti è stato «orribile».
Il torneo - Ma se le premesse sul piano dei diritti non sono state delle migliori, almeno gli organizzatori sperano di rifarsi con le prestazioni dei giocatori in campo. La stella di questo torneo, il tedesco Alexander Zverev, già campione agli Internazionali di Roma e al master 1000 di Montreal, giocherà solo un'esibizione, perché da numero 5 del ranking mondiale è atteso a Londra per il "master dei grandi". La competizione di Milano, molto simile a quella londinese, vuole infatti celebrare i Federer e i Nadal di domani, sperando che il cambio generazionale sia meno traumatico di quanto gli appassionati si aspettano. Due gironi per otto tennisti: nel gruppo A Rublev, Shapovalov, Chung e l'italiano Quinzi, qualificatosi all'ultimo minuto grazie alla vittoria nel torneo dello Sporting Milano 3 di Basiglio. Nel gruppo B Khachanov, Coric, Donladson e Medvedev. Un torneo che parlerà russo, per nazionalità (Rublev, Medvedev, Khachanov) oppure solo origini (Shapovalov). Martedì 7 novembre dalle 14 si sfideranno in un derby proprio Medvedev e Khachanov, a seguire toccherà a Shapovalov e Chung. Per tutta la settimana il tennis del futuro andrà in scena a Rho Fiera fino alla finale di sabato 11.
Nuove Regole - Oltre alle performance dei campioncini, gli occhi dell'Atp e appassionati saranno sulle nuove regole di gioco, già criticate dai puristi, ma che sono un tentativo di rendere il tennis più rapido e televisivo per il pubblico. No ai vantaggi sul 40-40, tie break sul 3-3, addio al nastro che fa rigiocare la battuta. A Milano non ci saranno i giudici di linea e la pausa fra un punto e l'altro sarà ridotta a 25 secondi. Fra le scelte più contestate quella di consentire l'accesso ai coach dei giocatori durante la partita e la libertà di movimento per il pubblico durante gli scambi.
L'impianto - Le intenzioni di chi ha voluto questo torneo a Milano sono quelle di rilanciare il tennis in Lombardia, regione in passato culla di grandi campioni. Qui sbocciarono Stefan Edberg e Roger Federer con il primo successo in carriera. Qui McEnroe e Borg giocarono una finale al Palasport di San Siro nel 1981. Al padiglione di Rho Fiera la capienza sarà di 4700 spettatori distribuiti su scalinate che consentiranno una visibilità perfetta, come quella del nuovo campo centrale di Roma. «La struttura sarà un insieme di innovazione, tecnologia e futuro. A due passi dal luogo dove si svolse Expo dovevamo trovare una chiave per dare un'anima nuova a quello che altrove sarebbe stato solo un torneo di tennis», ha detto Diego Nepi Molineris, direttore marketing e sviluppo del Coni. Le nuove stelle del tennis sono pronte a brillare in un padiglione futurista che ospiterà il torneo almeno per i prossimi cinque anni.
Lorenzo Nicolao – Agenzia Stampa Italia

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