Svezia-Italia 1-0. Ad un passo dalla disfatta, ma non è la prima volta, nonostante gli italiani ancora pensano di essere invincibili almeno nel calcio.

In attesa del gioco che non c'è l'Italia può risorgere a San Siro puntando su calci da fermo e... sul quadrifoglio di Ventura

sveziaitalia1(ASI) Nella estate prossima potremmo ritrovarci senza quelle emozioni che solo i campionati del mondo sanno regalare. Sarebbe una beffa colossale ma, a onor del vero, l’Italia vista durante i gironi di qualificazione non ha certo rimediato belle figure e tantomeno entusiasmato. Meno che mai la squadra  che ha giocato in Svezia con l’obiettivo di conquistare il pass per la Russia. Però attenzione, nulla è perduto, l’Italia può e deve battere gli svedesi che non hanno più neanche Ibrahimovic, il solo autentico spauracchio. Se la Svezia non è più dipendente dalle magie di Ibra-cadabra e non ha più calciatori strabilianti come Stromberg, Dahlin, Larsson, Brolin o il portiere Ravelli, l’Italia di Ventura è forse tra le peggiori nazionali della storia degli ultimi venti anni. Non nascono più i Baggio, Mancini, Vialli, Schillaci, Totti, Del Piero e via discorrendo, piuttosto ci sono calciatori dotati di tecnica sufficiente che per rendere al meglio, necessiterebbero di una guida tecnica differente. Ventura è un bravo allenatore nella media, con un curriculum certo non ricco di trionfi, tecnico da club ma, come sinora visto, la Nazionale non è il suo habitat ideale. Dopo l’addio ad un allenatore carismatico e vincente come Antonio Conte bisognava forse optare per una scelta differente. Capello, Ancelotti, lo stesso Mancini, gente che in carriera ha vinto ed ha gestito spogliatoi ricchi di fior di campioni. L’Italia non è mai stata sconfitta dalla Svezia neanche nel celebre “Giochi senza frontiere” programma televisivo realizzato dall’Unione Europea di radiodiffusione. Curiosamente, nelle prove in cui le Nazionali si sentivano più forti, potevano adoperare il jolly. Ventura si giochi pure il suo jolly, ma non ci faccia vivere un’estate senza Mondiali. Affidarsi ad un quadrifoglio del terreno di San Siro, ecco cosa può auspicarsi l’allenatore, lo stellone sempre utile, indispensabile anche per le squadre forti. Sperare di trovare una buona trama di gioco sembra molto improbabile, visto il pasticciaccio brutto di Stoccolma, ed allora occorrerà puntare sulla difesa, reparto costretto a sobbarcarsi un triplo lavoro e magari ad una qualche soluzione sui calci piazzati. Gli svedesi punteranno ancora sulla fisicità e si sono intraviste tutte le loro difficoltà quando un qualche "azzurro" si è avvicinato alla porta. Ventura curi le motivazioni e i calci piazzati, e poi confidi nel... quadrifoglio.
 
Raffaele Garinella - Agenzia Stampa Italia

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