Foggia, solo un breve rinvio per il ritorno in serie B dopo 20 anni.

Stroppa come Zeman e in terra pugliese si torna a sognare.

stroppa(ASI) Il pareggio del Lecce sul campo del Matera rimanda di una settimana la matematica promozione del Foggia in serie B. Poco male, visto che i satanelli sono la squadra più forte del girone e lo hanno dimostrato non soltanto nel recente scontro diretto contro i salentini, terminato con un netto 3-0. Giovanni Stroppa sulle orme di Zdenek Zeman, è riuscito nell'impresa sfuggita per un soffio al suo predecessore, Roberto De Zerbi. Il tecnico di Mulazzano è riuscito a migliorare un Foggia plasmato da De Zerbi. Ha aggiunto concretezza al pur sempre presente calcio champagne. Cambiano gli interpreti, non la sostanza. Sembrano passati anni luce da quel settembre in cui tanti, forse troppi, storcevano il naso per l'addio di De Zerbi. Giovanni Stroppa è stato abile nel far ricredere gli scettici. Con le dovute proporzioni, la sua storia è simile a quella di Massimiliano Allegri, che subentrò ad Antonio Conte, amatissimo dal popolo juventino. Anche in quella occasione furono tanti i mugugni, ma il tecnico di Livorno, proprio come l'allenatore rossonero ha parlato con i fatti. Stroppa ha ereditato una squadra privata di tre elementi fondamentali come Iemmello, Di Chiara e Gigliotti, rispettivamente ceduti a Sassuolo, Perugia e Ascoli. Poco male, perché i vari Mazzeo, Rubin, Agazzi, guidati da capitan Coletti, non hanno fatto rimpiangere i partenti, calandosi con saggezza in una realtà scottata e ferita dallo spareggio perso contro il Pisa di Gattuso. Fabio Mazzeo, esperto in promozioni dopo quelle ottenute con le maglie di Perugia e Benevento, ha deliziato la platea rossonera con giocate e reti sopraffine. Antonio Vacca, regista di centrocampo ha chiaramente fatto capire con sontuose prestazioni che la Lega Pro è una categoria che gli va strettissima. Con Deli e Agnelli ha composto una diga di centrocampo difficile da scardinare. In attacco, detto di Mazzeo, uomo della provvidenza, Sarno, Chiricò e Di Piazza, hanno, per larghi tratti della stagione, ricordato i vari Baiano, Signori e Rambaudi. Forse Zemanlandia non tornerà più, DeZerbilandia è finita troppo presto, ma i tifosi rossoneri possono dormire sonni tranquilli, perché Stroppalandia è appena cominciata. Lo champagne è in fresco e poco importa se bisognerà attendere ancora un po' per stapparlo. Dopo un'attesa lunga venti anni i tifosi rossoneri sapranno pazientare altri sette giorni.

Raffaele Garinella -  Agenzia Stampa Italia

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