Massimo Moratti a Tavernelle per l’intitolazione dello stadio a suo padre Angelo.

(ASI) Un tuffo nel passato, il ricordo di un uomo che ha fatto la storia economica, sociale e sportiva di un territorio. Dopo oltre cinquant'anni Tavernelle e la Valnestore ricordano Angelo Moratti, il grande imprenditore e presidente della grande Inter, intitolandogli lo Stadio comunale della cittadina alle porte di Perugia. Ospite d'onore, Massimo Moratti, figlio di Angelo, attuale amministratore delegato della Saras e già presidente, anche lui, in tempi recenti, di un'altra Inter che ha mietuto successi nazionali e internazionali.

 

L'evento è stato voluto dall'ASD Tavernelle ce con il presidente Mauro Antolini e tutto il consiglio ha incontrato l'assenso del Comune di Panicale, titolare della struttura. Dalle 15 del pomeriggio di venerdì 9 ottobre. La giornata sarà arricchita da una mostra fotografica che celebrerà i trascorsi economici e sportivi di Angelo Moratti a Tavernelle. Con l'occasione, sarà consegnato a Massimo Moratti il libro "Leggenda Gialloverde - Il Tavernelle delle origini tra Velox e Somintra" di Michele Marzoli, giornalista locale, che ripercorre il legame tra la famiglia Moratti e la Valnestore. Non mancherà il calcio giocato, con un''esibizione di Pulcini e Piccoli Amici di Tavernelle, Chiusi, Foiano della Chiana, Madonna Alta e Sanfatucchio sul terreno dello stadio di Tavernelle che, per l'occasione, verrà diviso in tanti piccoli campi. A seguire, il momento saliente della giornata, con la cerimonia di intitolazione dello stadio. Angelo Moratti arrivò a Tavernelle negli anni trenta del secolo scorso quando, da semplice rappresentante di lubrificanti per veicoli, decise di acquistare una partecipazione nella Società Mineraria Trasimeno, società specializzata nell'estrazione di lignite lago non distante dalla Valnestore. Durante la guerra, tra le attività collaterali a quella propriamente lavorativa, Moratti organizzò la squadra di calcio, fatta da minatori e dipendenti, chiamandola "Somintra", acronimo delle lettere iniziali della società estrattiva, di cui divenne presto l'unico proprietario. Le maglie della squadra erano a strisce nerazzurre, come quelle dell'Internazionale e Moratti fece costruire un campo sportivo per ospitare le partite della squadra. La storia parla di partite epiche contro avversari di centri maggiori, e di una scalata alla serie C fallita solo dopo uno spareggio perso con l'Orvietana. Moratti visse in quegli anni a Tavernelle, dove in molti che allora giovani lo videro e frequentarono, lo ricordano ancora. Tra l'altro, si deve a lui la costruzione a ridosso del centro storico del Villaggio Enel per i lavoratori della Società Mineraria, zona oggi divenuta residenziale dopo interventi di riqualificazione. La presenza di Moratti come imprenditore si protrasse, con alterne vicende, fino ai primi anni sessanta, quando avvenne la nazionalizzazione dell'energia attraverso la creazione di ENEL, che rilevò tutte le centrali esistenti, tra cui quella costruita da lui, in società con il gruppo Pesenti, nel 1958 e che è rimasta in funzione fino alla fine del secolo scorso.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

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