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Calcio Serie B. Bentornato a casa Torino, dopo 3 anni si torna in paradiso
(ASI) Ci sono voluti 1908 giorni ma alla fine il Toro è tornato laddove merita. In serie A, una promozione voluta, cercate e ottenuta con una giornata d’anticipo da un gruppo che ad Agosto era nato nelle macerie e nella delusione più totale. Cairo, dopo le ultime due stagioni deludenti, decide di affidare il comando a mister Ventura e gli consegna una squadra completa già nel ritiro pre estivo. Una mossa che mai aveva compiuto il patron nei suoi sei anni di presidenza. Il campionato parte bene e il Toro mantiene la vetta sin dalle prime battute, e nonostante clamorosi errori arbitrali, black out non puniti e rigori netti negati la capolista non si scompone e sotto il diluvio che si abbatte sul capoluogo piemontese festeggia una promozione meritata.

Partita. In un Olimpico esaurito per ogni ordine di posto si calcolavano 25314 biglietti venduti. Da Modena sono arrivati circa venti spettatori che sono stati fatti accomodare al terzo anello del settore ospiti. Si dal mattino però intorno a Torino si sentiva aria di A, le bancarelle, i tifosi, il clima attorno al Filadelfia. Nonostante la pioggia insistente che avrebbe potuto fermare chiunque i supporters granata non si sono arrestati inondando i settori in un secondo. L’impatto calciatori-stadio era degno da finale Champions. Dalle tribune partiva il coro TORO - TORO - TORO, dai distinti e dalle due curve si alza una coreografia a scacchia bianchi e granata, migliaia di palloncini si alzano verso il cielo e una scritta campeggia: LA STORIA CI APPARTIENE; alla base della curva Maratona compare il Toro con il fumo che esce dalle narici. Un tifo così caloroso, appassionato capace di coinvolgere l’intero impianto da gioco non si vedeva da anni. Quando il talentuoso ex Milan Primavera, Oduamadi, insacca la rete che vale la serie A dalla Tribuna parte la ola che coinvolge tutti, ma vedere 25mila persone che saltano assieme nel classico “chi non salta bianconero è” è qualcosa che forse solo i tifosi più anziani possono ricordare. Nonostante la rete però gli ospiti cercano in più modi di portare i brividi e cercano il pareggio. Nella ripresa a una manciata di minuti dalla fine il gol del centrocampista De Feudis fa scattare la festa. Dopo 36mesi i granata tornano nella massima serie.

Festa. Al triplice fischio scatta la festa sugli spalti, giro di campo e poi tutti a festeggiare. Molti tifosi vanno in centro altri quasi 20mila aspettano per 2ore il bus scoperto per accogliere i beniamini e poi parte la marcia per le vie del centro. Traffico in tilt, dall’alto si notava un fiume granata lungo 6km. Ogni volta che il bus incrociava una bandiera della seconda squadra di Torino partivano cori e fischi da parte dei calciatori. Anche se la pioggia continua a buttare acqua a catinelle la marcia non cessava. All’arrivo in piazza solferino il gruppo aumenta, sono circa 150mila le persone che urlano, saltano, accendono fumogeni e lanciano petardi. Alle ore 20 in piazza San Carlo partono i fuochi d’artificio, e poi tutti a mangiare perché alla sera la festa continuava in discoteca fino a notte fonda. L’amore per la maglia, per i propri giocatori e per il presidente è tornato ad essere forte, ora tocca a Cairo a mantenere le promesse. Filadelfia, squadra competitiva e permanenza nella massima serie. Tutti i tifosi lo sperano.

 

 

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